Page 33 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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LE  MARINE  MILITARI  PRE-UNITARIE


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         Caratteristiche generali e di impiego delle cinque Marine italiane del 1848
              Mentre  sono  abbastanza  note  sia  le  vicende  politiche  che condussero  nel
         1848  alla  prima  guerra  di  indipendenza,  sia  le  relative  operazioni  militari  terre-
         stri,  è  indubbiamente  meno  divulgata  la  conoscenza  sulla  situazione  marittima
         del periodo, che comprende lo studio delle caratteristiche delle flotte preunitarie
         italiane e del loro impiego bellico: oggetto della presente ricostruzione.
              La  più  grande  e  progredita  tra  le  Marine  preunitarie  italiane  era  allora  quella
         napoletana,  che  durante  le  guerre  napoleoniche  era  stata  in  contatto  con  la
         Mediterranean  Fleet  britannica,  guidata  per un  certo  periodo  di  tempo dallo  stesso
         Nelson, e che aveva anche combattuto, prima e dopo, contro i corsari barbareschi (1).
              Con  la  cosiddetta  Restaurazione,  il  governo  borbonico  di  Napoli  non  tra-
         scurò  la  Marina,  provvedendo  a  concordare  i propri  vecchi  ordinamenti  navali
         con  quelli  inglesi  e  francesi,  a  suddividere  il  litorale  in  tre  Compartimenti
         Marittimi  (con  sedi  a  Castellammare,  a  Palermo  e  a  Messina),  a  riordinare  le
         scuole di  istruzione e  ad  istituire un corpo telegrafico.  Infine  nel  1818  fu  messo
         in  linea,  sulla rotta  Napoli-Livorno-Genova-Marsiglia,  il primo  piroscafo  italiano,
         il Ferdinando l, mentre  furono  ancora borboniche le  prime navi da guerra  delle
         Marine  preunitari'e e  cioè gli  avvisi Nelfuuo e  Ferdfuando II,  acquistati  nel  1834
         in Gran Bretagna (2).
              Considerato  però che  per mancanza  di  personale  qualificato  questi  vapori
         avevano a bordo macchinisti  inglesi,  nel  1840 Ferdinando II,  che amava  il  mare
         e  le scienze connesse,  istituì  nello stabilimento  di  Pietrarsa  una scuola di  inge-
         gneri navali,  ai  cui metodi di studio e di lavoro si interessarono anche ufficiali  di
         altre Marine,  tra cui Carlo Pellion cii  Persano della Marina sarda.
              L'attività  operativa della flotta  napoletana tra  la  fine  delle guerre napoleoni-
         che  e  il  1848  fu  per  lo  più  limitata  alle  consuete  crociere  di  istruzione  e
         all'accompagnamento dei reali  tra  il continente e  la  Sicilia.  Essa  comprese però
         anche la  già  accennata repressione dei  più  ostinati corsari barbareschi e  la  lotta
         ai  pirati albanesi nel canale d'Otranto,  nonché una  lunga traversata atlantica  per
         scortare la  sorella  di  Ferdinando II,  Maria Teresa,  andata  in sposa all'imperatore
         del Brasile Pedro II.
              In  queste  ultime  operazioni  si  distinse  il  Capitano  di  Vascello  e  poi  con-
         trammiraglio  Raffaele  De  Cosa,  che  avrebbe  avuto  nel  1848  il  privilegio  di
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