Page 36 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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20 ANNA MARIA ISASTIA
Era stato Cavour ad invitare alla diserzione i giovani lombardi attraverso la
Società nazionale italiana. «Bisognerebbe provocare una diserzione in massa di
tutti i coscritti» scriveva La Farina a fine dicembre. «Se qui giungessero cento o
duecento rcfrattarii, sarebbe un imbarazzo per il governo, e nulla per la causa ita-
liana: ma se ne giungessero due, tre, quattromila, sarebbe una gran protesta
nazionale, e forse la gocciola che farebbe traboccare il vaso già colmo» (I 9).
Dobbiamo aspettare il l° marzo perché Cavol\l' autorizzi La Farina a dira-
mare a tutti i Comitati locali della Società nazionale italiana le "Istruzioni segre-
te" cui attenersi dal momento in cui fosse scoppiata la guerra. Nei luoghi in cui
non erano previste insurrezioni i giovani dovevano organizzarsi per andare ad
aiutare gli insorti.
«Se l'insurrezione sarà impossibile nella vostra città, i giovani atti alle anni
usciranno e si recheranno nella città vicina, dove l'insurrezione sia già riuscita, o
abbia probabilità di riuscire. Tra le varie città vicine, preferirete quella che è più
prossima al Piemonte, dove debbono far capo tutte le forze italiane».
Si chiedeva anche di invitare alla diserzione i soldati italiani e ungheresi
presenti nelle fila austriache. Sugli ungheresi torneremo tra poco.
I quindici punti di cui si componevano le istruzioni segrete si concludeva-
no con la raccomandazione a non precipitare la situazione prima dello scoppio
delle ostilità (20).
Negli stessi giorni arrivava a Tè.)rino Garibaldi. Abbandonata l'idea di orga-
nizzare battaglioni di bersaglieri, ci si orientò verso la costituzione di compagnie,
formate in maniera analoga a quella dell'esercito, in cui far confluire coloro che
non davano garanzie politiche al governo, i meno idonei per età o altri motivi, e
tutti quelli che volevano combattere proprio con Garibaldi.
Il 25 aprile a Garibaldi fu confermato il titolo di maggior generale coman-
dante il Corpo dei Cacciatori delle Alpi mentre il controllo del Corpo passava dal
Ministero dell'Interno a quello della Guerra.
La stessa cosa avveniva con decreto regio per i Cacciatori degli Appenni-
ni (erano quasi tutti li vornesi) che venivano incorporati nell' eserci to regolare
il 24 aprile e costituiti in Reggimento il 27 maggio.
La «Commissione speciale per l'arruolamento dei giovani provenienti dal
Canton Ticino» lavorò intensamente - per molti mesi - mostrando parecchia ani-
mosità per chi chiedeva di andare COI1 Garibaldi e molta più disponibilità per chi
invece chiedeva di arruolarsi nelle truppe regie.
(19) La Farina a G. Clementi, Torillo, 21 dicembre 1858, Epistolario ciL, p. 95.
(20) Le "Istruzioni" firmate dal vice presidente Garibaldi e dal segretario La Farina
erano datate lralia, l° marzo 1859. SOIlO pubblicate in Epistolario cit., p. 137-1.19.