Page 37 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
P. 37

ESERCITI  RISORGIMENTALI  E  VOLONTARI  GARIIIALDINI  VERSO  L'ESERCITO  NAZIONALE   21


             Appare evidente  la  scollatura tra  le  scelte  politiche di  Cavour e i comporta-
        menti concreti dei militari che quelle decisioni dovevano applicare.
             Sebbene imponente, l'esodo verso il  Piemonte non coinvolse tutti quelli  che
        sarebbero  voluti  partire.  Agli  uomini  della  Società  nazionale  italiana  interessava
        ingrandire l'esercito sardo e dare all'Europa la  prova che in  Italia ci  si  apprestava
        a  combattere  una  guerra  nazionale,  ma  non  si  intendeva  impoverire  troppo  le
        forze locali che si  sarebbero dovute fare  promotrici dei sommovimenti necessari a
        rovesciare i governi locali.  Dello stesso avviso era anche Cavour che continuava a
        vedere nei  volontari sopr<lttutto dei  testimoni di  un sentimento patriottico.
             Il  12  marzo 1859, per volontà di  Cavour, tutti  i quotidiani di  Torino divul-
        garono i dati  relativi ai  volontari arruolati, indicando lo  Stato di  provenienza e la
        professione.  Era  un  avvertimento  alle  cancellerie  europee che  quella guerra  non
        la  volevano proprio. III H marzo il  ministro piemontese fece diramare altri dati e
        continuò a  farlo fino a metà aprile.  I giovani che arrivavano a Torino erano ades-
        so diventati tanti e ne venivano arruolati in  media duecento al  giorno(2I l.
             Pubblicizzando la  presenza di  alcune migliaia di  italiani in  un esercito di  cui
        avevano  spontaneamente  chiesto  di  far  parte,  si  voleva  anche  far  sapere  alla
        diplomazia  che  il  movimento  italiano  non  poteva  essere  fermato  con  accordi  di
        vertice  e si  voleva  ricordare all'alleato  Napoleone  III  che  non c'era più  modo di
        tirarsi indietro, anche in  presenza cii  non poche incognite diplomatiche.
             Tra gennaio e  luglio  l H5 9  nell'Armata sarda furono  arruolati  10.119 volon-
        tari pari al  13  per cento degli effettivi. Tra i granatieri erano il 29 per cento, nella
        fanteria  di  linea  erano  il  21  per  cento,  in  cavalleria  erano  il  18  per cento,  tra  i
        bersaglieri  il  17,5  per  cento.  Solo  l' 1,7  per  cento  fu  assegnato  agli  altri  corpi.
         Dunque una  presenza  non  solo  simbolica.  A questi  uomini  vanno  poi  aggiunti  i
         6.700 volontari garibaldini arruolati in Piemonte.
             Se  i volontari  arruolati  in  Piemonte  costituiscono la  parte  più  politicamente
        significativa  del  volontarismo  del  lH59,  non  bisogna  dimenticare che molte  altre
        formazioni  volontarie  furono  costituite  dopo  lo  scoppio  delle  ostilità.  Appena
        liberata Massa e  Carrara, in  quelle località si  costituÌ il  Corpo dei  Cacciatori della
        Magra. In  Toscana, dopo il  27 aprile, nacque la  Divisione toscana - comandata dal
        generale Girolamo Ulloa - con volontari  toscani  e il  II  Corpo dell'armata dell'Ita-
         lia centrale - comandato dal  generale Luigi Mezzacapo - con volontari provenien-
         ti  dallo  Stato  Pontificio.  Queste  formazioni  rispondevano  a  precise  esigenze  di
         difesa  e  prefiguravano  una  chiara  volontà  di  ulteriori  interventi.  La  Divisione



             (21)  Pcr  avere  dati  piìl  precisi  sul  numcro degli  arruolati  Isastia,  Il  volontar;ato  cit.,
         p.189-195.
   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42