Page 39 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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ESERCITI RISORGIMENTALI E VOLONTARI GARIBALDINI VERSO L'ESERCITO NAZIONALE 23
Ci fu anche chi fece domanda per entrare nelle accademie piemontesi o nella
scuola di fanteria istituita dal generale Fanti a Modena nell'ottobre 1859 (24).
Gli ex ufficiali garibaldini che scelsero di rimanere nell'esercito furono
generalmente bloccati ai gradi più bassi della carriera (25) ma non mancarono
eccezioni. Giacomo Medici, eroe garibaldino della difesa di Roma del 1849, fu
deputato, senatore, generale e comandante generale delle truppe in Sicilia, pre-
fetto di Palermo. Nino Bixio, dopo aver combattuto con i Cacciatori delle Alpi
ed essere stato il secondo dei Mille, raggiunse i vertici militari diventando gene-
a
rale e senatore. Nel settembre 1870 comandava la 2 divisione che ebbe il compi-
to di occupare Civitavecchia e di raggiungere poi Roma dalla via Aurelia. Non
può sfuggire il significato politico dato all'arrivo della divisione Bixio da quella
stessa via percorsa dai francesi - contro i garibaldini - nel 1849.
La quantificazione precisa del fenomeno del volontarismo del 1859 non è
semplice, ma una stima approssimativa dovrebbe far ascendere il totale degli arruo-
lati nel nord e centro Italia a circa 50.000 persone molte delle quali rimasero sotto
le armi poche settimane o pochi mesi, mentre altre divennero militari di carriera.
La Commissione speciale di Torino ne ammise 10.119, la Commissione in
Milano 1.616, quella di Piacenza 325. I garibaldini, distribuiti in cinque reggi-
menti di cui i primi tre formati in Piemonte, il quarto costituito dai Cacciatori
degli Appennini e il quinto composto esclusivamente da lombardi, arruolatisi tra
giugno e luglio, giungevano a circa 12.000 persone.
Queste sono le cifre ufficiali del Ministero della Guerra cui mancavano però
gli elementi per quantificare le presenze negli altri Corpi. Neanche i dati formu-
lati erano completi in quanto si specificava che nel totale di 24.149 volontari
«non sono compresi che gli arruolamenti fatti in via straordinaria; esclusi ben
inteso tutti gli arruolamenti fatti dai singoli Comandanti di Corpi o Depositi
senza che occorresse l'autorizzazione del Ministero» (26).
Altri 25.000 uomini circa dovrebbero essersi arruolati nei diversi Corpi che si
costituirono nell'Italia centrale. Gli unici dati che è possibile rintracciare si riferi-
scono all'autunno quando i vari reggimenti furono unificati nell'esercito dell'Italia
centrale. A tale data molti volontari della prima ora si erano congedati o avevano
disertato sostituiti però da nuovi arrivati tra cui non pochi garibaldini che avevano
seguito il loro generale.
(24) Si deve a Luigi Carlo Farini, su ispirazione di Manfredo Fanti, il progetto di sosti-
tuire l'Accademia militare estense con una nuova scuola militare per l'Italia centrale che nac-
que con decreto 5 ottobre 1859. Il bando di concorso prevedeva 300 posti ma le domande
furono cosi numerose che i corsi iniziarono ilIO dicembre di quell'anno con 442 allievi.
(25) N. Labanca, Guerre, eserciti e soldati cit., p. 497.
(26) Archivio di Stato di Torino, Ministero Guerra, Di\. 1\L'd., Statistica.