Page 43 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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LA CONFLUENZA DELLE GENDARMERIE PREUNITARIE
NELeARMA DEI CARABINIERI E eORDINAMENTO LEGIONALE
VINCENZO PEZZOLET
Col procedere dell'unificazione nazionale, tra il 1859 ed il 1860, l'ordina-
mento capillare del Corpo dei Carabinieri Reali fu esteso ai territori via via
annessi; il conseguente massiccio potenziamento organico venne realizzato sia
mediante l'arruolamento di volontari locali, sia con l'assorbimento più o meno
esteso dei militari in forza alle precedenti Gendarmerie preunitarie. Questa riso-
luzione obbediva anche alle esigenze di ottimizzare il servizio attraverso una
conoscenza diretta del territorio e delle popolazioni, nonché di contare su perso-
nale per quanto possibile già addestrato. La cosa non avvenne sempre "de plano"
e mentre in alcuni territori come la Lombardia e Parma si poté procedere ad un
insediamento diretto, non così fu per la Toscana e Modena e neanche per la Sici-
lia, benché Garibaldi ne tenesse personalmente la dittatura in nome di Vittorio
Emanuele II. Dopo l'allontanamento dei legittimi sovrani, l'osservanza di delica-
tissimi equilibri politici e gli accordi stipulati 1'11 luglio 1859 a Villafranca impo-
sero un'azione mediata, dissimulata ma non priva, a volte, di una certa spregiudi-
catezza. In questo quadro si evidenziarono alcune di quelle figure di primissimo
piano, seppure ignote alla maggior parte, che l'Istituzione ha dato e dà per gestire
questo tipo di missioni in Italia e all'estero, dal Ducato di Modena, appunto, a
Creta, alla Palestina od alla Bosnia: parlo del colonnello, poi maggior generale
Trofimo Arnulfi in Lombardia e a Napoli, del maggiore Giuseppe Formenti a
Modena, del maggiore, poi colonnello Filippo Ollandini a Firenze, del maggiore
Saverio Massiera e del colonnello, poi maggior generale Giovanni Serpi in Sicilia.
Essi affiancarono e sostennero le autorità politiche provvisorie tutelando l'ordine
pubblico con poche ma ben inquadrate ed efficienti forze: ciò da un lato impedì
eventuali azioni dei legittimisti, dall'altro prevenne il pericolo che si formassero
tendenze di autonomia regionale con la costituzione di uno Stato indipendente
nell'Italia centrale, oppure che i mazziniani decidessero di realizzare l'unificazio-
ne nazionale con un'insurrezione popolare repubblicana.
In Lombardia, annessa subito sia pure indirettamente, al Regno di Sardegna,
si pose il problema del futuro della gendarmeria e della polizia austriache forti di
1.449 uomini. Fu inviato quindi a Milano con pieni poteri, il colonnello dei Cara-
binieri Reali Trofimo Arnulfi il quale vi costituì rapidamente un comando di quel
Corpo, risolvendo il problema con dei bandi di arruolamento aperti anche agli ex