Page 87 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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LE FORZE ARMATE E LA POLITICA 71
Questi studi, in qualche caso, hanno gettato un più o meno affrettato sguar-
do a quanto nel frattempo era avvenuto o stava avvenendo alle strutture militari
degli altri paesi europei. Pieri ad esempio proprio sul confronto fra via prussiana
e via francese (cioè fra esercito di numero ed esercito di qualità, fra esercito "na-
zionale" ed esercito di mestiere) poggiò le fondamenta della propria narrazione e
della propria interpretazione. In genere, quando pure questi sguardi sono stati pre-
senti, si è trattato al massimo di accostamenti relativi a modelli di configurazione
istituzionale militare, a modelli cioè di reclutamento e di composizione organica
delle forze armate.
Meno frequentato è il campo della comparazione internazionale fra modelli
di relazioni politici-militari, e quindi fra forme del rapporto fra forze armate e po-
litica. Gli studiosi, beninteso, sono stati consapevoli della rilevanza del tema, ma
hanno spesso finito per evitare di impegnarsi nella definizione o nella codificazio-
ne di un modello. Non si tratta di un aspetto secondario, se - letti invece alla lu-
ce di un modello - potessero emergere significative divergenze di impostazione fra
autore e autore. Ad esempio, l'insistenza di Rochat sulla consonanza fra classe di-
rigente politica e alti comandi militari sembra far pensare ad un'impostazione che,
per il periodo dell'Unità, privilegi l'aspetto della identità di vedute nel rapporto fra
i due (pur nell'autonomia che i secondi avevano conquistato dalla prima). Al con-
trario, la frequenza con cui Gooch (che non può non avere in mente le relazioni
fra Corona, governo, Army e Navy a Londra) ritorna sul punto della Corte sabauda
che spregiudicatamente getta i militari in mezzo all'evoluzione della classe diri-
gente politica liberale, lascia pensare che lo studioso britannico imposti diversa-
mente il problema, e quindi il modello, delle relazioni politico-militari alle origini
dell'Italia unita. È però superfluo speculare sulle intenzioni inespresse degli auto-
ri, poiché appare evidente che - Gooch a parte, forse - il punto della modellizza-
zione di quei rapporti (eventualmente a partire da una comparazione internazionale)
non è stato compiutamente tematizzato.
L'assenza o l'incompiutezza della comparazione internazionale hanno più di
una spiegazione. Se è vero che la storia della politica militare è stata in genere una
prima forma di rinnovamento della vecchia "storia militare" impartita nelle Ac-
cademie e dovunque in Europa ha preceduto lo sviluppo di una storiografia "war
and society" (20), è anche vero che l'interesse per una modellizzazione delle rela-
zioni civili-militari è invece più tardo fra gli storici. Gli stessi studi politologici
(20) Cfr., per alcuni lavori classici, Michael Howard, La guerra e le anni nella storia
d'Europa, Roma-Bari, Latcrza, 1978. John Cooch, Soldati e borghesi nell'Europa moderna,
Roma-Bari, Laterza, 1982; Brian Bond, War and society iII Europe, 1870-1970, London, Fon-
tana, 1984. Pcr lIna rassegna cfr. Nicola Labanca, Dieci anni di «war alld society», in «Passato e
presente», a. XI (1993), n. 30.