Page 88 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
P. 88
72 NICOLA LA BANCA
non avevano ancora, o avevano appcna, messo a punto definizioni c modellizza-
zioni che potessero fungere da escmpi (21). Mentre Picri poteva parlare di "mo-
dello prussiano" o "modello franccse" riferendosi all'organica militare, basandosi
su studi francesi e tedeschi che avevano mcsso a punto quella definizione per quan-
to riguardava appunto l'organica dcgli cserciti, non disponeva effcttivamente al suo
tempo di una letteratura di scienza dclla politica sui rapporti civili-militari, per il
caso prussiano come per quello franccsc (22). Oggi, a partire da un'accumulazione
di studi stranieri ben diversa, quella comparazione è possibile.
Il caso straniero con cui risulta possibile e fruttuoso comparare o quanto me-
no accostare quello italiano degli anni dell'Unità è il caso prussiano-tedesco.
In questa sede saranno dati per scontati i punti di divergenza fra la vicenda
generalc italiana dell'unificazione nazionale e quella teclesca, come anche le dif-
ferenze fra l'istituzione militare prussiana e quella piemontese nel mentre che an-
davano a costituire forze armate nazionali tedesche e italiane (23). Altrettanto si
danno per note le diversità in termini di solidità delle due istituzioni militari, il
loro passato di riforme (dal periodo napoleonico), il loro legame con la società
(attraverso propri peculiari sistemi di reclutamento), il loro prestigio sociale e il
maggiore o minore ruolo politico (conquistato in battaglia e sul campo).
Eppure alcuni essenziali punti di contatto accostarono i due processi di uni-
ficazione nazionale militare, a Berlino e a Torino. Fra tali punti indicheremmo:
la trasformazione dell'istituzione militare da regionale a nazionale; la terzietà dei
militari fra Corona, governo e parlamento (o classe politica) liberale; il presen-
tarsi nel momento dell'unificazione nazionale di una grave crisi politica proprio
in tema di ruolo e configurazione istituzionale delle forze armate; e soprattutto
la diversa consistenza dei soggetti della politica militare. Tali punti, o "sfide", si
presentarono tanto a Berlino quanto a 'fè)rino. Ed essi sono sufficienti, a nostro
avviso, per tentare se non una comparazione, quanto meno un accostamento: il
quale nclla somiglianza delle "sfide" rcnda possibile evidenziare somiglianze e di-
versità delle "risposte", permettendo quindi di rilevare contatti e distanze nei di-
versi modelli nazionali di relazioni civili-militari, cioè di rapporti fra forze
armate e politica.
(21) Cfr. già però S. P. HUl1tingtoll, The So/dier and the Sta/e. The The01y and Po/itics or
Civi/-Mi/itary Re/aliol/s, Cambridge, Mass., Harvard University l'rcss, 1957.
(22) Cfr. ad esempio, in una prospettiva d'analisi analoga a quella di l'ieri, anche se con
diversi giudizi finali, Roberto Battaglia, bercito e unità nazionale, il/ l'rob/emi dell'Unità d'Ita-
lia. Atti de/li convegno di studi gramscial/i (Roma, 19-21 marzo 1960). Roma, Editori Riuniti,
1962, p. 379-395.
(23) Cfr. ad esempio Gustavo Corni, Storia della Germallia, Milano, il Saggiato re, 1995.