Page 88 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1861-1914) - Atti 24-25 settembre 2002
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            non avevano ancora, o  avevano appcna,  messo a  punto definizioni  c  modellizza-
            zioni  che  potessero  fungere  da escmpi  (21).  Mentre  Picri  poteva  parlare  di  "mo-
            dello prussiano" o  "modello franccse"  riferendosi  all'organica militare, basandosi
            su studi  francesi e tedeschi che avevano mcsso a punto quella definizione per quan-
            to riguardava appunto l'organica dcgli  cserciti, non disponeva effcttivamente al suo
            tempo  di  una  letteratura  di  scienza  dclla  politica  sui  rapporti  civili-militari,  per il
            caso  prussiano come per quello  franccsc  (22).  Oggi,  a  partire da  un'accumulazione
            di  studi stranieri ben diversa, quella comparazione è  possibile.
                Il  caso straniero con cui  risulta possibile e fruttuoso comparare o quanto me-
            no accostare quello  italiano degli  anni  dell'Unità è  il  caso  prussiano-tedesco.
                 In  questa  sede saranno dati  per scontati  i punti  di  divergenza  fra  la  vicenda
            generalc  italiana  dell'unificazione  nazionale e  quella  teclesca,  come  anche  le  dif-
            ferenze  fra  l'istituzione militare prussiana e quella piemontese nel  mentre che an-
            davano  a  costituire  forze  armate  nazionali  tedesche  e  italiane  (23).  Altrettanto  si
            danno  per  note  le  diversità  in  termini  di  solidità  delle  due  istituzioni  militari,  il
            loro  passato  di  riforme  (dal  periodo  napoleonico),  il  loro  legame con  la  società
            (attraverso  propri  peculiari  sistemi  di  reclutamento),  il  loro  prestigio  sociale e  il
            maggiore o  minore ruolo politico  (conquistato in battaglia e sul  campo).

                 Eppure alcuni essenziali punti di  contatto accostarono i due processi di uni-
            ficazione  nazionale  militare,  a  Berlino e  a Torino.  Fra  tali  punti  indicheremmo:
            la  trasformazione dell'istituzione militare da regionale a nazionale; la  terzietà dei
            militari  fra  Corona, governo e  parlamento  (o  classe  politica)  liberale;  il  presen-
            tarsi  nel  momento dell'unificazione nazionale di  una grave crisi  politica proprio
            in  tema di  ruolo e  configurazione  istituzionale delle  forze  armate;  e  soprattutto
            la  diversa consistenza dei  soggetti della  politica militare.  Tali  punti,  o  "sfide", si
            presentarono tanto a  Berlino  quanto  a 'fè)rino.  Ed  essi  sono sufficienti,  a  nostro
            avviso,  per tentare se  non una comparazione, quanto meno  un accostamento:  il
            quale nclla somiglianza delle "sfide" rcnda possibile evidenziare somiglianze e di-
            versità delle "risposte", permettendo quindi di rilevare contatti e distanze nei di-
            versi  modelli  nazionali  di  relazioni  civili-militari,  cioè  di  rapporti  fra  forze
            armate  e  politica.



                 (21)  Cfr. già però S.  P.  HUl1tingtoll, The So/dier and the Sta/e.  The The01y and Po/itics or
            Civi/-Mi/itary Re/aliol/s, Cambridge, Mass.,  Harvard University  l'rcss,  1957.
                 (22)  Cfr.  ad esempio,  in  una  prospettiva d'analisi analoga a quella di  l'ieri, anche se  con
            diversi  giudizi  finali,  Roberto Battaglia, bercito e unità nazionale,  il/  l'rob/emi dell'Unità d'Ita-
            lia.  Atti de/li convegno di  studi gramscial/i  (Roma,  19-21  marzo  1960).  Roma,  Editori  Riuniti,
            1962, p.  379-395.
                 (23)  Cfr. ad esempio Gustavo Corni, Storia della Germallia,  Milano, il  Saggiato re,  1995.
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