Page 45 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
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LA GRANDE GUERRA, ELEMENTO UNIFICATORE DEL POPOLO ITALIANO? 23
Invita invece a conclusioni più sfumate e, per cosÌ dire, aperte alla valoriz-
zazione della partecipazione "dal basso" al culto dei caduti l'esame di un altro dei
«simboli tangibili del mito» segnalati da George L. Mosse nell' opera fondamen-
tale che ha dedicato a Le guerre mondiali dalla tragedia al mito dei caduti, vale a
dire di quelle particolari «cerimonie commemorative dei morti» (31), che si tra-
dussero - quasi sempre in occasione dell'inaugurazione di monumenti, lapidi o di
altri memorabilia, dalle cappelle votive ai viali e ai parchi della rimembranza, dal-
le croci ai cippi, dalle colonne alle steli, dalle logge alle targhe «di metallo lavo-
rato a sbalzo e a cesello» (32) - nella pubblicazione delle rievocazioni collettive o
degli elenchi nominativi dei militari scomparsi nel corso o a causa della Grande
Guerra. Benché siano assai lontani dal riflettere una realtà in larga misura carsi-
ca, i cataloghi bibliografici concernenti gli anni successivi al 1914 e, in particola-
re, quello relativo al primo conflitto mondiale pubblicato a Milano nel 1939 (33)
segnalano una caterva di opuscoli e di libri relativi al tema precedentemente de-
limitato, una pubblicistica proveniente da uno spettro della società militare e, so-
prattutto, civile talmente ampio e variegato che mi sembra quanto mai difficile
che si possa considerare unicamente il frutto di una campagna propagandistica or-
chestrata dallo Stato e dalle classi dirigenti.
Fin dai primissimi mesi del conflitto contribuirono al culto dei caduti istitu-
zioni e comunità a comprova e a testimonianza di solidarietà e di appartenenze le
più diverse, alcune più o meno scontate (corpi, armi, istituzioni e associazioni mili-
tari e combattentistiche come lo Stato maggiore dell'esercito, la terza armata, il 28°
corpo d'armata, i carabinieri reali, i bersaglieri, i granatieri, i cappellani militari, un
nugolo di brigate, reggimenti e battaglioni di fanteria e degli alpini, una batteria
d'artiglieria, l'Accademia navale di Livorno, un ospedale militare, un cimitero di
guerra, l'Istituto del Nastro Azzurro e una sezione dell' Associazione nazionale com-
battenti, mutilati e invalidi di guerra; enti locali ed ecclesiastici come le province, i
comuni e le parrocchie; scuole d'ogni ordine e grado, dalle università alle scuole su-
periori e ai collegi, dai licei-ginnasi agli istituti tecnici, dalle scuole tecniche a quel-
le normali e a quelle complementari), altre che possono invece sorprendere e
talvolta parecchio {«i sindaci d'Italia», un casino di lettura, un circolo politico, l'As-
sociazione nazionale Trento-Trieste, la Dante Alighieri, una sezione della Croce
(31) Geoge L. Mosse, Le guerre mondiali dalla tragedia al mito dei caduti, Roma-
Bari, Laterza, 1990, p. 7 e 10.
(32) Quest'ultimo caso è segnalato, come era logico attendersi, da una Società Mutuo
Soccorso Orefici ed Affini - Venezia, 24 maggio 1915 - 4 novembre 1918, Venezia, Stabilimento
grafico a forza elettrica Giuseppe Scarabellin, s.a. [1922], p. 5.
(33) Catalogo bibliografico della Guerra Mondiale 1914-1918, con una notizia sulle
raccolte documentarie dell'Archivio di guerra, Milano, tipo Antonio Cordani, 1939.