Page 54 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1915-1943) - Atti 22-24 ottobre 2003
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solo la circolazione delle opinioni formali - "pubbliche" in quanto istituzio-
nalmente autorizzate - che promanano dalla stampa, dagli organi più impor-
tanti dello stato e dalle organizzazioni fasciste" (4). E a ragione Colarizi parla
di opinione senza aggettivi.
Ora, a mio parere, è proprio questa definizione a fare problema. Anche nei
sistemi democratici la cosiddetta opinione pubblica è in realtà l'opinione che
promana dalla stampa e dagli organi dello stato e da quelle organizzazioni at-
traverso le quali politici e opinion makers si promettono di polarizzare l'opi-
nione degli altri. Essendo l'opinione un processo sociale di diffusione e aggregazione
di credenze attorno a fenomeni particolari e rilevanti, la definizione che me-
glio si addice al contesto democratico è esattamente quella di opinione - o me-
glio di opinioni - senza aggettivi, dell'opinione scritta con la "o" minuscola e
non di opinione omologata e conformista nel senso in cui già Tocqueville par-
lava nella Democrazia in America (5). Quando le opinioni si uniformano, ridu-
cendosi ad un'unica formula - la "pubblica opinione" per l'appunto - non
siamo più in democrazia.
Siamo in presenza di un paradosso nel senso che in un sistema democratico
non si può parlare di opinione pubblica come soggetto collettivo. Le scienze so-
ciali sono piuttosto refrattarie a sostituire questa categoria con determinazioni
più precise; l'opinione pubblica viene in genere considerata una categoria sto-
rica alla stregua della "sfera pubblica", mentre non sono la stessa cosa, anzi, vo-
lendo accettare la provocazione di Bourdieu, l'opinione pubblica non esiste. Si
tratta di un problema sollevato più di quarant'anni fa da Habermas (6) e che og-
gi è ancora rilevante soprattutto perché quello che in realtà doveva essere col-
to e misurato dalla public opinion research "si è dissolto in quanto grandezza
inafferrabile". Afferma Habermas: "Dal momento che non esiste opinione pub-
blica in quanto tale, ma che comunque possono venir isolate tendenze che, in
condizioni date, contribuiscono alla formazione di un'opinione pubblica, que-
sta va definita soltanto in modo comparativo, coerentemente all'essenza di un
processo storico: un'opinione può chiamarsi pubblica nella misura in cui emer-
ge allo stesso tempo dall'elemento pubblico interno di un'organizzazione di
pubblico formato dai membri dell'organizzazione stessa e dalla dimensione pub-
blica che si crea nella discussione fra organizzazioni sociali e istituzioni dello
(4) Ibidem.
(5) A. de Tocqueville, La democrazia in America, in Id. Scritti politici (a cura di N.
Matteucci) voI. Il, Torino, Utet 1968-1969, 2 volI.
(6) Su questo punto cfr. J. Habermas, Strukturwandel der Oeffentlichkeit, 1962, trad. ital.:
Storia e critica dell'olJinione pubblica, Bari, Laterza 1971.