Page 100 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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             anzi  i  crimini  della  Corona  filo  fascista.  In  un  discorso  elettorale  il  candidato
             del  l'l'i  Cipriano  Facchinetti  indica  nella  monarchia  la  causa  prima delle  diffi-
             coltà  incontrate  dalla  diplomazia  italiana  nel  far  valere  le  proprie  ragioni  nel
             corso delle conferenze (46).
                 Il  vertice  quadripartito  di  Palazzo  del  Lussemburgo,  a  Parigi  (25  aprile-16
             maggio  1946), inaugura dunque in  Italia una nuova stagione di contraddittorie po-
             sizioni,  determinate in  gran parte dalla campagna elettorale e  refendaria.  La noti-
             zia della modifica delle condizioni armistiziali, che prevede l'abolizione della Com-
             missione alleata e delle clausole economiche nonché l'accelerazione delle procedu-
             re  per il  rimpatrio dei  prigionieri, viene accolta con moderata soddisfazione dalla
             stampa  "borghese",  soprattutto  in  vista  di  un  mutamento  istituzionale  che,  ad
             esempio, il  Corriere sostiene apertamente:
                 "Da oggi,  in  poi, la soluzione di  Parigi, se da una parte ci  lascia sempre per-
             plessi sul  nostro avvenire, ci  permetterà però di  muoverci con una certa indipen-
             denza ( ... ).  In  definitiva molto dipenderà anche dalla garanzia che sapremo dare
             d'essere  un  Paese  ordinato a  vera  democrazia  e  capace  di  autogovernarsi  in  un
             clima di  distensione politica e  sociale" (47).
                 L'organo  del  Pci  ribadisce  una lettura assai  più  ottimista  ("Sostanziale  pro-
             gresso alla conferenza di  Parigi"):  per ['Unità  l'elemento centrale del  "preambo-
             lo" del  futuro trattato, ovvero l'atto che sancisce il  mutamento delle condizioni
             d'armistizio,  riconosce  finalmente  il  ruolo  della  "nuova  Italia"  nella  lotta anti-
             fascista (48).  Anche  in  questo  caso  le  vicende  di  Parigi  hanno  una  declinazione
             tutta  nazionale,  collegata al  prossimo  referendum,  con  in  più  un'evidente  e  di-
             chiarata  simpatia  verso  l'Unione  Sovietica,  la  cui  diplomazia  viene  presentata
             dal  quotidiano comunista come la  più favorevole e amichevole verso l'Italia (49).
             È questa  una  posizione  criticata  da  molti  settori,  a  cominciare  dai  monarchici
             del  Mattino d'Italia,  che accusano l'Urss  non  solo di  essere  la  responsabile pri-
             ma dell'ennesimo nocumento all'Italia, ma di avere gravi  colpe nella genesi del-
             lo  stesso conflitto(.sO).  Per  i liberali  "la  Russia  non  ha  niente  in  contrario a  che



                (46)  "La monarchia contro la  pace d'Italia", in:  Cltalia del  Popolo, 19 maggio  1946, p.  1.
                (47)  "Valore di un  atto",  in:  Nuovo Corriere della  Sera,  16 maggio  1946, p.  1.
                (48)  "Un  accordo  raggiunto  ieri  sul  preambolo  dci  trattato con  l'Italia",  in:  l'Unità,  27
             aprile  1946, p.  I.
                (49)  "Nuovo intervento di  Molotov per la  piena sovranità dell'Italia", in:  l'Unità, 3 maggio
             1946, p.l.
                (50)  Massimo Mercurio, "Con chi l'Italia?",  in:  TI  Mattino d'Italia,  9 maggio  1946, p.  1.
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