Page 105 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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I:OPINIONE  PUBBLICA  E LE  CLAUSOLE  DEL  TRArrATO  DELLA  PACE  DI  PARIGI
                                                                                         .. '-
        popolo  italiano  e  umiliasse  la  Repubblica,  comprometterebbe  in  modo  grave  le
        possibilità di rafforzare le  libere istituzioni che il  popolo italiano si è dato ( ... )" (70).
            Una  pace giusta,  quindi,  intesa quasi  come un atto  a  sostegno della  neonata
        repubblica contro ogni tentativo di  ritorno a istituzioni  (o magari a regimi ... ) pre-
        cedenti.  ~:  una  posizione  respinta  dai  monarchici  dci  Pdi  che,  dalle  colonne  del
        Mattino  d'Italia  ritengono  totalmente  ininfluente  sugli  appetiti  delle  potenze  la
        scelta istituzionale compiuta il  2  giugno(71).
            Il  vertice quadripartitico preparatorio per il  trattato, convocato di  nuovo a Pa-
        rigi  tra il  giugno e il  luglio 1946, farà  ben presto tramontare anche le  illusioni dei
        partiti repubblicani  circa il  nuovo trattamento riservabile alla  Repubblica italiana.
        I:auspicio  dei  comunisti  ("Dare  presto  all'Italia  una  pace  giusta",  scrive  Mario
        Montagnana) (72) si  dissolve dopo pochi giorni di  vertice:  la flotta è ridimensiona-
        ta;  i confini sono sicuramente compromessi, e si  parla di  Trieste ceduta alla Jugo-
        slavia;  contro  la  notizia  di  una  Grecia  disposta  a  rivedere  le  richieste  iniziali  c'è
        un'Unione Sovietica che esige salate riparazioni.  Le  colonie, come ribadisce Borsa,
        saranno sottratte per volontà della Gran Bretagna (73),  posizione sulla quale si  alli-
        nea anche Antonio Borgoni  dell' Avanti! (74).  Il  quotidiano socialista  rafforza  l'av-
        vicinamento  al  quotidiano  milanese  anche  sulla  questione  orientale.  Scrive  Nino
        Mazzoni, su  un  fondo  dci  7  luglio:
            "Il colpo ci  viene anche dalla  Russia che noi amiamo per la  sua storica riscos-
        sa  proletaria  ma che  non  possiamo ne'  comprendere  ne'  amare  quando  porge  la
        mano a Tito non per superare le  patrie ma per ferire  la  patria nostra nella sua più
        viva carne, nel suo presupposto più profondo e sentimentale" (75).

            Persino l'ottimistica Unità deve smentire l'analisi compiuta da Montagnana due
        giorni prima, quando il  18  giugno denuncia il  tentativo britannico di imporre all'I-
        talia condizioni di  tutela militare che ricordano le  antiche politiche mandatarie:
            "Gli  inglesi  ritengono che la vittoria sul  fascismo  da loro il  diritto di  occupare
        militarmente l'Italia, cosÌ  come occupano l'Egitto ... " (76).



           (70)  "Dare una giusta  pace alla  nuova Italia", in:  l'Unità,  19  giugno 1946, p.  3.
           (71)  I.eo Eressi, "Brenno", in:  Il Mattino d'Italia,  29 giugno  1946, p.  1.
           (72)  Mario Montagnana, "Presto e bene", in:  l'Ullità,  16 giugno  1946, p.  l.
           (73)  M.E.  (Mario Borsa),  "Le colonie", in:  Nuovo Corriere della  Sera,  5  luglio 1946, p.  l.
           (74)  Antonio  Borgoni, "II  compromesso per le  colonie", in:  Avanti!, 28 giugno 1946, p.  1.
           (75)  Nino Mazwni, "Isolati", in:  Avanti!, 7  luglio  1946, p.  1.
           (76)  "Per la  nostra indipendenza", in:  l'Ul1ità,  18  giugno  1946, p.  1.
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