Page 107 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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L'OPINIONE plJI\BLlCA E LE CLAUSOLE DEL TRATI'ATO DELLA l'ACE DI PARIGI
Appare nel dibattito anche la voce dei nostalgici: è La Rivolta Ideale, il set-
timanale del "Fronte dell'Italiano", raggruppamento non esplicitamente neofa-
sci sta ma che anticiperà di qualche mese il Movimento sociale di Almirante, Mi-
chelini e De Marsanich. Sopra una vignetta raffigurante una Repubblica italiana
prostata tra uno scimpanzé americano, una iena francese, un bulldog britannico
e un orso russo, un articolo dal retorico titolo ("Vae victis!") denuncia senza
mezzi termini il presidente del Consiglio democristiano:
"Noi crediamo che negli annali diplomatici di ogni paese sÌa difficile trovare
esempi d'ingenuità come quella dimostrata dal De Gasperi nei rapporti con gli Al-
leati. Come non pensare con tristezza alle molteplici rinunce da lui fatte in parten-
za, prima ancora che altri gliele chiedessero, in una forma, per giunta, tutta umile
e compunta ( ... )? E che dire del continuo gridare accuse, anche per mezzo dei rap-
presentanti italiani all'estero, contro un caduto regime, quasi che lo straniero aves-
se bisogno di essere maggiormente invelenito contro un paese che dal qual regime
si era lasciato governare per un ventennio?".
l?articolo prosegue anche in questo caso con accuse al sistema parlamentare e
,ministeri aie, vera causa delle "distrazioni" che hanno portato De Gasperi ad occu-
parsi nel tempo perso di politica internazionale: "Che prestigio poteva avere un si-
mile governo presso gli Alleati che stavano a guardare?" (80).
Il dibattito prosegue per tutto il mese di luglio, Dinanzi alle notizie sempre
peggiori provenienti da Parigi, anche le posizioni più moderate e ottimistiche, co-
me quelle espresse dalla stampa cattolica e democristiana, non possono far altro
che registrare le "mutilazioni", sia sui confini che nei possedimenti coloniali (81). Il
Sole di Milano, di solito non coinvolto nel dibattito politico internazionale, para-
gona anch'esso l'accordo dci Lussemburgo al diktat di Versailles(82). Mario Missi-
l'oli, sul Messaggero scrive che ormai l'Italia, "annientata" come potenza autonoma
dalle decisioni di Parigi, non è "più nulla", non è più uno Stato indipendente ma
ormai è "una via di mezzo tra l'Egitto e l'India" (83). l?atteggiamento dell'opinione
pubblica è ormai mutato drasticamente rispetto all'anno precedente e, salvo come
si vedrà alcuni ottimismi più o meno strumentali, la percezione generale è quella
di un Paese vinto e punito. Come ha scritto Enrico Decleva:
(80) Diodoro, "Vae victis!", in: La Rivolta Ideale, anl10 I, n. 14, 11 luglio 1946, p. 1
(81) Vittorio Cecchini, "Come ci vengono tolte anche le nostre colonie", in: Il PO!JOlo,
4 luglio 1946, p. l.
(82) "Seconda Versaglia", in: Il Sole, 6 luglio 1946, p. 1.
(83) Mario Missiroli, "Leggendo Mazini", in: Il Messa!&ero, 7 luglio 1946, p. 1.

