Page 104 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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e l'interesse del PSIUP verso l'Istria - terra, tra l'altro, dove il partito di Nenni rac-
coglie ampi consensi - e in generale verso i confini orientali è notevole e appassio-
nato. Di misura minore, ma comunque presente, è l'attenzione su Briga e Tenda,
così come sull'Alto Adige. Si deve trattare, suggerisce 1"'Avanti!", senza "picchia-
re i pugni sul tavolo", ma senza neppure desistere dal tentativo di strappare il mas-
simo del vantaggio e il minimo di danno possibile (67).
La chiusura di questo ennesimo vertice è l'occasione per fare un bilancio del-
l'intera lunga vertenza sul trattato di pace con l'Italia. All'indomani della fine del-
la sessione al Palazzo del Lussemburgo, Borsa ritorna ad occuparsi della vicenda
dimostrando tutto il suo sconforto e la sua sfiducia:
"Nulla è stato ancora deciso per Briga e Tenda; nulla di preciso, nonostante le
varie proposte avanzate, per le riparazioni e, più che nulla, una mera prospettiva
per la Venezia Giulia c per Tì·ieste. Ben ha detto De Gasperi che nessun Governo
italiano accetterà mai un trattato di pace che sottragga Tbeste all'Italia, e in que-
sto siamo unanimi tutti quanti, compresi i comunisti. Ma che cosa contano per i
'tre Grandi' il Governo italiano e l'Italia?" (68).
Ormai i giochi sembrano conclusi e da essi l'Italia è stata esclusa. Non c'è sta-
ta alcuna trattativa, nonostante le speranze dei socialisti. La posizione emersa dal
congresso liberale, e fatta propria dal ministro del tesoro Epicarmo COl'bino, di ri-
fiutarsi di firmare il diktat, comincia a trovare sempre più proseliti (69).
La vittoria referendaria spinge i settori repubblicani dell'opinione pubblica a
nutrire un'ultima, tenue stagione di speranza. Se prima la "nuova Italia" luogo-
tenenziale aveva subito una dinastica contaminazione con un passato colpevole,
ora la nascita della Repubblica italiana rappresenta una definitiva cesura e per-
tanto dovrebbe rendere possibile un energico mutamento nell'atteggiamento dei
vincitori. In questo senso va letto l'appello dei partiti repubblicani (azionisti, co-
munisti, democristiani, demolaburisti, concentrazione democratica repubblicana,
repubblicani, c socialisti) ai quattro "Grandi":
"I deputati rappresentanti i suddetti partiti sollecitano dalle grandi Nazio-
ni alleate il loro concorso in quest'opera di consolidamento della democrazia
italiana e a tal fine fanno presente che una pace la quale ledesse i diritti del
(67) "Perseverare", in: Avanti!, 14 maggio 1946, p. I.
(68) M.B. (Mario Borsa), "Ne' guerra ne' pace", in: Nuovo Corriere della Sera, 17 maggio
1946, p. l.
(69) "Non si può firmare un trattato cii pace che sanzioni in eterno la nostra condizione di
umiliante inferiorità", in: [{isorgimellto Liberale,.3 maggio 1946, p. I.

