Page 101 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 101

_1:l_)I_'IN_ 11_O_N_E_P_U_B1_IL_IC_A_I_;_L1_;_C_LI_\l_JS_O_LE_·_D_E1_"_T_lù_\I_-r_A_n_)_D_E_LL_A_I_~_C_E_D_I_~_\R_1C_;I ________________ ~11111

        l'Italia  venga  maltrattata" (5 I).  Accuse  ai  comunisti  di  perseguire  una  politica
        estera a  favore  di  Mosca anziché di  Roma, vengono lanciate anche dalla stampa
        cattolica (52).
            Ma la stessa sinistra non è affatto compatta su come leggere i lavori  dci verti-
        ce  del  Lussemburgo.  Nuovamente l'Avanti!  si  distacca sensibilmente dall'entusia-
        smo prosovietico dell'organo comunista e, lascia trasparire ben altre posizioni:
            "La  realtà  è", si  legge  per esempio sul  fondo  del  quotidiano  del  Psiup  a  firma
        Carlo Aprato  lo  stesso giorno in  cui  l'organo dci  rci  inaugurava la  corrispondenza
        da  Parigi  con  titoli  ottimistici  "che  proprio  ieri,  non  potendo  mettersi  d'accordo
        nemmeno sull'ordine del  giorno della conferenza,  i Quattro si  occuparono dell'Ita-
        lia  ( ... ).  ~: pura tattica e null'altro che i Quattro parlino di  noi e dci nostro avvenire.
        'Emica protettiva di  interessi che vanno ben al  di  là dell'Italia stessa".
            Il  commentatore socialista, che non risparmia pesanti critiche all'Unione Sovie-
        tica e alla sua diplomazia, non si  fa  illusioni sulle reali decisioni che verranno prese
        a Parigi:  "Trieste? Nulla.  ( ... ) Le  Colonie? Nulla.  ( ... ) Il  Dodecanneso? Nulla.  ( ... )".
        La  conclusione è  la  stessa degli  altri,  naturalmente:  l'unica cosa che conta in  quel-
        l'oceano di  rinvii  e di  questioni aperte rimane  il  completo superamento della con-
        dizione armistiziale(53).  Ma sull'impianto analitico del quotidiano socialista si  sten-
        de  un  pessimismo che lo  avvicina a  posizioni  ben più critiche, espresse dalle  forze
        più  moderate e, in lJri111is,  dai  liberali, che parlano di  una "conciliazione ottenuta a
        spese  della giustizia" (54).  Su  una linea  decisamente  filo  governativa  (o  meglio,  filo
        degasperiana)  si  attestano  i democristiani che con  Gonnella riconoscono alla dele-
        gazione  italiana e soprattutto a  presidente del  Consiglio il  merito di  avere  retto su
        Trieste e affermano che per merito del governo italiano "a Parigi non si  è passati sul
        corpo della Venezia Giulia" (55).  Anche nei giorni seguenti la posizione clelia stampa
        democristiana non muterà, e continuerà a presentare una situazione al  tavolo delle
        trattative cii  Parigi complessivamente sotto controllo se  non addirittura positiva (56).



           (51)  "La nostra (lotta",  in:  Risorgimento Liberale,  23  aprile  1946, p.  1.
           (52)  "De Gasperi stigmatizza il  nocivo atteggiamento dei comunisti", in:  J:ltalia,  12 maggio
         1946,  p.l.
           (53)  Carlo Aprato,  "I  Quattro  sbrigano  i  punti  facili  prima  d'affrontarsi  su  Trieste  e  le
        Colonie", in:  Avanti!, 28  aprile  1946,  p.l.
           (54)  'TUnica carta", in:  RisO/gimento Liberale, 25  aprile  1946, p.  I.
           (55)  Guido Gonella, "Accantonamenti e cantonate", in:  I1l'o/Jolo,  8 maggio  1945, p.l.
           (56)  "Progressi  per le  Colonie e  le  riparazioni.  Situazione  immutata  per 'rì-ieste  e la  Venezia
        Giulia", in:  I1l'ofJo/o,  14  maggio  1946,  p.  J.
   96   97   98   99   100   101   102   103   104   105   106