Page 103 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 103

L'OPINIONE  l'UI\I\LlCA  E LE  CLAUSOLE  DEL  TRATTATO  DELLA  PACE  DlI'ARIGI

            Ma la vera protagonista del dibattito italiano sugli incontri del Lussemburgo re-
        sta la questione confinaria. Le  notizie da Parigi  non sono affatto buone:  si  parla di
        perdita di  ampie zone ad est,  ma anche a ovest e finanche  a nord.  Il  confronto tra
        le  diverse opinioni su  un tema così scottante, è stato aperto dalla prestigiosa firma
        di  Luigi  Einaudi:  dalle  colonne  dell'organo dci  Pii  Risorgimento Liberale  il  futuro
        presidente della Repubblica ha affrontato con l'abituale precisione documentaria la
        questione  della  frontiera  italo-francese,  auspicando  anziché  cessioni  territoriali  -
        giudicate inutili e dannose - una zona franca e transfrontaliera che vedrebbe le  po-
        polazioni  di  entrambi i versanti  collaborare e confrontarsi anziché erigere barriere
        che il  futuro  presidente giudica desuete.  Di  nuovo emerge la speranza in  una nuo-
        va  Europa  unita  nella  quale  il  revanscismo  contro  l'Italia  verrebbe  stemperato se
        non addirittura annullato del tutto (62).  La  posizione einaudiana, e soprattutto la sua
        evocazione europeista orientata al  superamento delle frontiere,  non è tuttavia con-
        divisa dalla dirigenza liberale. AI  terzo congresso del partito, Benedetto Croce riba-
        dirà ad esempio l'intangibilità dei confini dci  1918 ·C, su  una linea analoga si  schie-
        reranno tanto Nitti quanto Orlando (63), quest'ultimo evidentemente sensibile ai  de-
        stini di  quelle terre conquistate sotto la  sua presidenza del consiglio quasi trent'an-
        ni  prima. Più netta è la posizione comunista sullo stesso argomento. Rispetto all'an-
        no precedente si  denota l'assenza pressoché totale di  riferimenti al  confine orienta-
        le,  mentre più energica appare la presa di  posizione sulle rivendicazioni austriache
        sul  confine settentrionale:
            "Con la perdita dell'Alto Adige  l'Italia si  troverebbe privata del  40 per cento
        della sua energia idroelettrica potenziale, dell'intera sua produzione di  magncsio e
        di  buona parte della sua produzione di  acciai  speciali" (64).
            La  posizione  del  Pci  sull' Alto  Adige  incontrerà  un  sostenitore  inatteso  nel
        quotidiano economico Il Sole, che pubblicherà uno studio sui rischi energetici in-
        siti nella perdita della regione settentrionale (65);  lo stesso quotidiano pubblicherà
        alcuni  giorni  dopo  uno  studio  analogo  anche  sulle  conseguenze  della  cessione
        dei  territori occidentali (66).  Di  nuovo  i socialisti si  distinguono dai  loro alleati,



           (62)  Luigi  Einaudi,  "La  questione  dclla  Val  di  Roja",  in:  Risorgimento  Liberale,  6  aprile
        1946, p.  1-2.
           (63)  Benedetto Croce, "Gli stessi confini  promessi come intangibili segno di  esose cupidigie",
        in:  Risorgimento Liberale, 30 aprile  1946, p.I-2.
           (64)  "La  regione altoatesina non vive senza l'Italia", in:  l'Unità,  28  aprile  1946, p. 3.
           (65)  "Gli impianti  idroelettrici  nell'Alto Adige",  in:  Il Sole,  26 giugno  1946, p.  1.
           (66)  "Le conseguenze della perdita di  Tenda e Briga nel  campo idroelettrico", in:  Il Sole,
        7  luglio  1 946,  p.  l.
   98   99   100   101   102   103   104   105   106   107   108