Page 122 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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            politica interna, dando al  suo partito, in vista delle prossime elezioni, una "base na-
            zionalista", sia in politica estera, come dimostra l'incontro con il  rappresentante dci
            "Governo reazionario" greco (151).  Ma l'attacco più drastico sarà qucllo di  Monta-
            gnana,  il  quale  il  14 agosto  lancia un  vero e  proprio j'accuse contro il  discorso  di
            De Gasperi.  Il  Paese, secondo l'esponente comunista,  attendeva dal  presidente dci
            Consiglio  una  prolusione articolata su  cinque  posizioni:  valorizzare  al  massimo  il
            contributo dci  popolo italiano, e in  />rimis  clei  partigiani, alla lotta contro il  nazifa-
            scismo; sottolineare con forza la netta separazione tra la "nuova Italia" e l'Italia fa-
            scista;  lanciare  un  forte  segnale  d'amicizia  verso  l'Urss sostenuto cla  una dichiara-
            zione che l'Italia non ha nessuna intenzione cii  schierarsi con alcun eventuale "bloc-
            co";  su  quelle  basi,  ottenere  una rapida  revisione  dci  trattato;  e  quindi,  affrettare
            l'approvazione, la firma e la ratifica dello stesso per uscire dalla condizione armisti-
            ziale  d'occupazione.  De  Gasperi  secondo Montagnana non ha dato tutto il  rilievo
            che  l'antifascismo  meritava,  non  ha  utilizzato  nessun  artifizio  retorico  per sottoli-
            neare con  forza  la  natura della "Nuova Italia",  ha evitato cii  lanciare segnali  all'U-
            nione Sovietica e ha chiesto adclirittura di  rinviare la questione di  '}ì'ieste, con con-
            seguente sospensione dci  trattato: "Non soltanto non è possibile approvare l'operato
            cieli' ono  De Gasperi, ma non è nemmeno possibile tacere" (152).
                La  polemica prosegue nei giorni seguenti, e all'organo comunista si  affianca an-
            che l'Avanti! che insiste  sull'approvazione  immediata  clcI  trattato contro ogni  "va-
            gheggiamento" clegasperiano (153).  Il  presidente dci  Consiglio è obbligato a rientrare
            a Roma anzitempo per risponclere all'Assemblea Costituente alle numerose interpel-
            lanze presentate clalle sinistre. Il Corriere stigmatizza le  posizioni dci  Pci, anche se vi
            si  intravede più "un'azione tattica" legata ai  vincoli di politica estera ai  quali è obbli-
            gato il Partito comunista, e non ha alcuna valenza in politica interna (154).  Più drasti-
            ca è la reazione de ''CItalia'' e del  resto della stampa governativa filo  democristiana,
            per la quale è giunto il  momento cii  interrompere il  "doppio giochismo" comunista:
            si  profila persino il  rischio di una crisi di governo, con la fuoriuscita dal gabinetto dei
            ministri dci  Pci (155).  La polemica perdura per una decina cii  giorni sino alla relazio-
            ne di  De Gasperi all'Assemblea costituente e all'approvazione unanime cii  un ordine
            del giorno di  Pietro Nenni che pone fine  al  dibattito.



                (151)  Ottavio Pastore, "Cosa spera l'on.  De Gasperi?",  in:  l'Unità,  13  agosto  1946, p.  I.
                (152)  Mario Montagnana, "Una critica inevitabile",  in:  l'Unità,  14 agosto 1946, p.  1.
                (153)  Alfredo Bogardo, "Affari  esteri.  La  pace", in:  Avanti!, 22 settembre  1946, p.  1.
                (154)  "La campana stonata", in:  Nllovo Corriere della  Sera,  20 agosto  1946, p.  1.
                (155)  "Unanime sdegno dci Paese  per la  manovra comunista a Parigi", in: Vltalia,  15
            agosto  1946, p.  1.
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