Page 126 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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            chilometri (il 44%). Erano inoltre state rese inutilizzabili 225 gallerie a binario dop-
            pio (il  26%) per complessivi 179 chilometri e 1264 a binario semplice (il  170/0)  per
            complessivi  731 chilometri.  Risultavano inoltre distrutti o gravemente danneggiati
            4700 fabbricati tra stazioni, depositi, caselli e quant'altro, pari a[ 47%, così come [a
            quasi  totalità degli  impianti per [a trazione elettrica. Altrettanto tragica [a situazio-
            ne del parco rotabile:  inuti[izzabile il  56% delle locomotive a  vapore ed il  700/0  di
            quelle elettriche, i[  7S% delle carrozze passeggeri ed il 52% dei carri merci (2).
                Le  fonti che riportano questi dati non precisano però se in questo pesante bi-
            lancio si  è tenuto conto (o  meno, ma crediamo di  no) delle riparazioni e delle ri-
            costruzioni  operate,  sin  dall'inizio  delle  incursioni  aeree,  sia  da[  personale  delle
            ferrovie che dai reparti militari specializzati in tali  compiti.
                Infatti un Ispettorato Truppe Ferroviarie Mobi[itate, retto nel  1943 dal gene-
            ra[e  Giuseppe Perotti,  aveva affiancato agli  altri  reparti  del  Genio Ferrovieri,  im-
            pegnati soprattutto all'estero al seguito delle t~uppe operanti, due Raggruppamen-
            ti  Genio Ferrovieri, che coordinavano l'opera di compagnie Ferrovieri di Lavoro e
            di  sezioni  militari di esercizio - inquadrati in  "Battaglioni Ferrovieri" - spostati e
            frazionati in  tutta Italia a seconda delle necessità.
                A[  momento dell'armistizio i reparti dislocati a Nord di Salerno vennero cat-
            turati o  si  sbandarono.  Il  comando del  2°  Raggruppamento - da cui dipendeva-
            no i[  I,  III e XIII battaglione Ferrovieri - di stanza a Cava dei Tirreni, dov'era ri-
            piegato dalla  Calabria, riuscì  a sottrarsi alla cattura ed a  far filtrare  i suoi uomi-
            ni e quelli della 16 a  compagnia di lavoro, attraverso Maiori, fino alle linee allea-
            te.  Due dei suoi battaglioni, dislocati in Puglia ed in Calabria, poterono continua-
            re  i[  [oro lavoro in accordo e  sotto [a  direzione dei  comandi alleati responsabili
            della riparazione e del funzionamento delle linee ferroviarie (3).
                Le  tre compagnie de[  I battaglione (2a,  7 a  e 20 a )  eseguirono lavori di riat-
            tamento fra  Taranto  e  Bari,  trasferendosi successivamente nella zona di  Fog-
            gia, obiettivo di  pesanti  bombardamenti nei  mesi  precedenti (4).  Il  XIII batta-
            glione,  ugualmente su  tre  compagnie  (sa,  21 a e  31 a),  aveva  iniziato già i[  15
            settembre la sua collaborazione con gli Alleati in Calabria, con due compagnie
            addette alla [inca tirrenica ed una alla [inca  ionica.


               (2)  Queste cifre sono tratte dal volume di  Camillo Lacchè "Ferrovie italiane. Gli  anni della
            distruzione. Gli anni della ricostruzione", Roma, 1990, volume che non fa alcuna menzione del-
            l'opera dei  Battaglioni  Ferrovieri,  mentre queste  unità sono  ricordate, sia  pure succintamente,
            nel  volume menzionato nella precedente nota.
               (3)  Archivio  dell'Ufficio Storico dello  Stato  Maggiore  Esercito  (d'ora  in  poi  AUSSME),
            Fondo Diari Storici (d'ora in  poi  D.  S.),  Busta 4219.
               (4)  AUSSME,  Fondo D. S.  B.  4218.
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