Page 124 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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                Ancora più  asciutto appare il  commento del  quotidiano comunista, che sem-
            bra soprattutto preoccupato del  rifiuto  jugoslavo di  firmare  l'atto votato al  Lus-
            semburgo.  Si  deve  assolutamente  intavolare  una  trattativa con  Belgrado,  scrive
            Luigi Cavallo, oppure il  rifiuto jugoslavo "sarebbe sfruttato dagli anglosassoni per
            prolungare l'occupazione dell'Italia".
                Conclusasi il lungo iter preparatorio c la snervante fase  della trattativa, ora la
            parola spetta al  Governo  italiano  e  all'organismo  parlamentare sostitutivo,  l'As-
            semblea costituente,  per gli  atti  finali:  firma  e  ratifica (160).  Ma tra l'uno e l'altro
            atto si  consumerà quella rottura tra i blocchi che le  lunghe discussioni di  Londra,
            Mosca c Parigi e il  dibattito in  Italia hanno più volte anticipato.
                Il  mondo  cambierà  di  nuovo  c  assai  rapidamente:  pochi  mesi  dopo  l'ap-
            provazione alla  Conferenza di  Parigi, quel  trattato sembrerà già un obsoleto e
            ingombrante retaggio  di  un'altra era.






































                (160)  Sul  dibattito per la  ratifica del  trattato di  pace si  rimanda a:  Commissione Italiana
            di  Storia Militare "L'Italia del  dopoguerra:  il  Trattato di  Pace con l'Italia", Stabilimento Grafi-
            co Militare,  Gaeta,  1998, p.  225- 252.
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