Page 125 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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~ESERCITO NELLA RICOSTRUZIONE.
UN ESEMPIO: ~APPORTO PER LA RIMESSA IN EFFICIENZA
DELLE FERROVIE
PIERO CROCIANI
Negli anni Quaranta del secolo scorso il trasporto ferroviario - sia di pas-
seggeri che di merci - era assolutamente preponderante rispetto a quello su stra-
da e la guerra - con la conseguente rarefazione cii benzina e gasolio per la scarsità di
importazioni e per le accresciute esigenze militari - contribuì ad accrescere la vitale
importanza delle ferrovie.
Logico, quindi, che l'offensiva aerea alleata, appena possibile, ne facesse uno
dei bersagli favoriti, colpendo sia le installazioni fisse, a mezzo di bombardieri (e
lo stesso bombardamento di Roma dci 19 luglio 1943 era in origine diretto con-
tro lo scalo di San Lorenzo), sia il materiale rotabile, oggetto delle attenzioni elei
caccia e dei caccia-bombardieri.
Lo sbarco alleato in Sicilia e, successivamente, la lenta risalita della penisola
da parte degli Alleati aggiunsero ai danni provocati dagli attacchi aerei, che erano
più difficili da condurre e che non sempre davano risultati adeguati, i danni assai
più gravi ed estesi provocati dai combattimenti terrestri e, soprattutto, dalle distru-
zioni operate dai guastatori tedeschi al momento della ritirata. Era infatti assai più
facile - e molto meno rischioso - far saltare in aria stai'.ioni, ponti, manufatti e bi-
nari con le cariche esplosive alla vigilia dci ripiegamento e l'ingegnosità germani-
ca si spinse fino all'adozione di uno speciale "carro-erpice" che, attaccato ad una
locomotiva, tranciava dietro di sé le traversine, primo passo verso una completa
distruzione di un tratto di rete ferroviaria (1).
Il bilancio dei danni subiti dalle ferrovie italiane fu assai pesante. A fine guerra
risultavano essere stati distrutti 8945 chilometri di doppio binario (pari al 33% del
totale), 12251 di binario semplice (il 10% del totale) e 7478 di binari di stazione
(35,3%),39091 ponti in muratura, il 100/0 dci totale, per complessivi 242 chilome-
tri (il 29%), così come risultavano distrutti 4067 ponti in ferro, per complessivi 78
(I) Le distruzioni causate da questo carro-erpice si estesero per circa 110 miglia, secondo
i calcoli riportati in "Railway-rcconstrllction Italy - September 1943-Janllary 1946" stampato
a Roma nel 1946, presso la Tipolitografia delle Ferrovie dello Stato, a cura della "CentraI
Medi terranean Forcc-Transportation".

