Page 251 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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NOTE SUI BILANCI MILITARI DELLA REPUBBLICA. UNA FONTE TRASCURATA _
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Formulati nel momento di apertura del centrosinistra e poi ripetuti mentre la
struttura militare italiana pareva scivolare verso una condizione fatta di inefficienza
professionale e pericolosi lidi da "corpo separato" (in alcuni settori persino "de-
viato"), questi rilievi istituzionali della Corte dei Conti avrebbero avuto in sé un
peso politico non trascurabile.
Le Relazioni del periodo del rilancio operativo (1976-1989)
Com'è noto, dalla crisi profonda vissuta a cavallo fra anni Sessanta e anni
Settanta le forze armate italiane poterono uscire solo grazie ad una nuova legit-
timazione politica e ad un nuovo riarmo. Le leggi cosiddette di "ristrutturazio-
ne" poterono beneficiare sia di una nuovo e più largo appoggio da parte delle
forze politiche sia di un cospicuo finanziamento.
Solo ricerche specifiche potranno dire se qualcuno si chiese allora se le leg-
gi del 1975-77 avrebbero avuto lo stesso risultato dell'inchiesta sull'esercito di
settant'anni prima: se cioè, invece di rafforzare il controllo civile e politico sul-
le forze armate, esse avrebbero finito per fungere da lubrificante per il loro riar-
mo e per quella loro tecnicizzazione che le avrebbe ulteriormente allontanate dal
controllo parlamentare.
La scommessa della ristrutturazione e delle "leggi promozionali" della metà de-
gli anni Settanta fu probabilmente vinta solo a metà, al di là e forse secondo linee
imprevedibili al momento della loro promulgazione. Lo snellimento di forze arma-
te ormai divenute ipertrofiche e poveramente armate venne realizzato, ma senza
raggiungere quel grado di superamento dell'obsolescenza dei sistemi d'arma che ci
si prefigurava. Se inoltre parte del progetto di modernizzazione della società milita-
re prevedeva l'abbandono delle pagine più viete della subcultura militare, dalla bru-
talità di certi aspetti della vita di caserma al riconoscimento della necessità di sotto-
porre a maggiori controlli civili e politici l'interno delle istituzioni militari, il risul-
tato fu positivo solo a metà e venne raggiunto per strade e con attori diversi da quel-
li previsti. Il miglioramento della vita nelle caserme fu solo parziale se a meno di
dieci anni dall'introduzione della "Legge dei principi", l'opinione pubblica dovette
lamentare la stagione delle "morti di leva" e piuttosto che le misure legislative fu
forse una nuova generazione di ufficiali e di comandanti - formatasi ormai nello
spirito repubblicano e non più, come quella al comando nei decenni precedenti, an-
cora sotto il fascismo - ad essere protagonista di alcuni importanti cambiamenti.
Sul punto di una maggiore apertura dell'istituzione militare ai controlli par-
lamentari e - per quello che qui ci interessa - amministrativi e contabili gli
avanzamenti furono se possibile ancora minori. In attesa che la storia delle leggi

