Page 54 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
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anche che la necessità di fare la storia clelia guerra ha fatto trascurare l'importanza
della storia delle smobilitazioni e - dunque - dci ritorno (43).
Non si deve climenticare inoltre che i reduci erano guardati con diffidenza an-
che per il loro lealismo monarchico.
Il rientro di queste enormi masse preoccupava anche per le condizioni del
mercato dci lavoro. I governanti non fecero nulla per accelerare il rimpatrio, con-
tando sui tempi lunghi per riassorbire tanta mano d'opera e lasciando comunque
all'assistenza privata, in gran parte fornita dalle organizzazioni cattoliche (44), il
compito di sopperire alle carenze dell'assistenza pubblica (45).
Il complesso problema del reinserimento dei prigionieri e dei reduci fu lascia-
to ai meccanismi della società civile (46), in pratica alle capacità dci singoli. Secon-
do alcuni il ritardo dei rimpatri aumentò gli ostacoli al reinserimento degli ex pri-
gionieri nel mondo dci lavoro, specialmente nella situazione di forte disoccupazio-
ne che investÌ l'Italia nel biennio 1946-47.
Per i prigionieri, con il l'i mpatrio si chiudevano definitivamente i dolorosi
anni della prigionia, ma si apriva un mondo sconosciuto che incuteva timore;
la carenza di notizie aveva provocato in molti un senso di estraniamento e l'im-
magine dell'Italia che ognuno conservava non era più quella che si presentava
al momento del rientro (47).
Chi ritornava temeva di essere considerato straniero. La sconfitta aveva cancel-
lato tutto e si temeva il giudizio degli altri, di essere considerati soldati che aveva-
no perso due volte, prima perché avevano perso la guerra poi perché erano stati fat-
ti prigionieri. La prigionia non ha nulla di eroico nè agli occhi di chi l'ha vissuta nè
cii chi l'ha solo sentita raccontare, tanto che raramente ll1onografie sul tema hanno
riscosso un successo di pubblico paragonabile ai racconti di guerra dei reduci.
(43) Ivi, p. XVI.
(44) Secondo Gloria Chiancse "Il ritorno dci reduci" in Interl/ati, prigionieri, reduci. La
deportazione militare italiana durante la Seconda Guerra Mondiale, a cura di A. Bendotti, At-
ti del Convegno omonimo, Studi c ricerche di storia contemporanea, rassegna IBSREC, Ber-
gamo, J 999, p. 300) l'assistenza della Chiesa ai reduci rientrava in un pill ampio intervento
di ricomposizionc elei conflitti sociali chc la guerra aveva lasciato in eredità alla nuova repubblica.
(45) Claudio Pavone, "Appunti sul problema dei reduci" in I;altro dOfJoguerra. Roma e il
sud 1943-45, a cura di Nicola Gallerano, Milano, Angeli, 1985, p. 89-103; Sandro Rinaudo,
"La disoccupazione di massa e il contrastato rimpatrio dci prigionicri di guerra", in: Storia in
Lombardia, a. 1998, n. 2-3.
(46) Giuliana Bertacchi, "Il reinserilllento dei reduci: memoria c soggettività", in Interi/ali,
prigionieri, reduci cito p. 280.
(47) F. Bcrsani, I dimenticati. l prigionieri italiani in India 1941-1946, Milano, Mursia,
1975, p.188.