Page 94 - Le Forze Armate e la nazione italiana (1944-1989) - Atti 27-28 ottobre 2004
P. 94
- MARCO CUZZI
La posizione dei socialisti circa la conferenza di Londra appare dunque in-
certa e divisa, al punto che una parte dell'opinione pubblica borghese la condivi-
de. Giorgio Rava, dalle colonne del Corriere d'Informazione, si associa a Nenni
sulla questione del confine orientale, sebbene il suo taglio sia meno tranchant e
più sottile: Rava distingue tra coloro che vedono nella mutilazione territoriale
un "'umiliazione al nostro prestigio", e che il giornalista liquida come nostalgici
o comunque vittime di un residuo di retorica fascista, e coloro che viceversa leg-
gono le stesse mutilazioni come una lesione dell'unità nazionale e, di fatto, un
impoverimento dei risultati degli sforzi risorgimentali e del 1915 -18 (22). Di un
disarmante realismo è invece la linea sostenuta dal Pci di Togliatti. Alla ricerca di
un sempre maggiore consenso in Italia e di un successo elettorale che ne sancisca
l'egemonia sulla sinistra, i comunisti assumeranno nel corso dell'estate 1945 una
posizione più sfumata, con l'evocazione di uno status autonomo per Trieste (con-
tro la cessione di parte dell'Istria e del Quarnaro alla Jugoslavia), una fiera op-
posizione alle richieste austriache sull 'Alto Adige, il rilancio di una soluzione "re-
nana" - cioè di un'area smilitarizzata - sui territori contesi ad occidente, sino al-
lo spostamento delle storiche posizione anticolonialiste su linee più possibiliste
dal vago sapore demagogico (23). Quindi una linea coerente con la più generale
posizione togliattiana orientata al mantenimento in vita, il più a lungo possibile,
delle categorie fascismo-antifascismo e nemico-amico che non solo hanno carat-
terizzato gli ultimi due anni di politica internazionale, ma last but not least han-
no permesso al Pci di accedere al governo in Italia (24). Ottimisti appaiono gli
azionisti, secondo i quali "i diritti dell'Italia a un trattato equo e giusto sulla que-
stione giuliana trovano oggi molti sostenitori nella capitale inglese ( ... )" (25). La
posizione dci Partito d'azione sulla questione orientale è ben diversa da quella
del Pci o anche dello Psiup: Leo Valiani definisce le pretese jugoslave su Trieste,
Pola e persino su Fiume "ingiustificate" (26), mentre il 18 settembre il quotidia-
no azionista pubblica quasi un numero speciale sulla situazione sui confini
orientali, con titoli quali "Italia e Jugoslavia: pretese contro diritti a Londra"
(22) Giorgio Rava, "Ciò che è in giuoco", in: Corriere d'Informazione, 12 settembre
1945, p. 1.
(23) Romain H. Rainero, "II Partito comunista italiano e la questione dell« ex colonie
italiane", in: I:It'alia e la politica di lJOtenza in Europa (1945-50), cit., p. 360.
(24) Sevcrino Galante, "II Pci e la gencsi della politica d'impotenza (1941-1949)", in: lvi, p. 305.
(25) "Lunedì: giornata cruciale", in: CItalia Libera, 16 settembre 1945, p. 1.
(26) Leo Vali ani, Schieramenti di guerra e di pace, in: lvi.

