Page 110 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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110 CISM - ACtA del Convegno nAzIonAle dI StorIA MIlItAre - roM A 10 ottobre 2007
minima base disciplinare. Il 13 agosto un dispaccio telegrafico del prefetto di Brescia
comunicava al Ministero dell’Interno che un reggimento garibaldino, di fronte all’or-
dine di una manovra sgradita, si era ammutinato. Ai tentativi di Fabrizi di riportare la
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calma si sarebbe inneggiato alla sua morte, poi persino a quella di Garibaldi .
Il 19 agosto, in un rapporto al comandante del 6° reggimento dei volontari, si
riferivano altri episodi di indisciplina.
“Da qualche giorno si osservava nei volontari di questo Reggimento una ri-
lassatezza nel servizio e una pronunciata tendenza all’indisciplinatezza ed alla
insubordinazione […]. […] Ebbi a convincermi che in gran parte il malcon-
tento ed alcune manifestazioni venivano fomentate da pochi tristi i quali preso
a pretesto le sospensione d’armi, il ritorno ed abbandono del Tirolo nonché
le voci di un concluso armistizio, irrompevano a sediziose grida ed a leggeri
tumulti, mentre il solo movente era a mio credere il desiderio di provocare
disordini e di ritornare liberi nelle native regioni.
I disordini in discorso cominciarono a presentarsi prima con continue e
ripetute mancanze di disciplina e di subordinazione, poi con replicate esplo-
sioni d’armi da fuoco, sebbene reiteratamente proibite, indi con dimostrazioni
e con gridi di abbasso ora questo, ora quello e di evviva alla Repubblica ed alla
democrazia .”
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Forse chi stilava il rapporto aveva ragione a dubitare della reale portata politica
della protesta, ma l’uso – anche solo pretestuoso – di determinate formule testimo-
niava comunque la diffusione di alcune parole d’ordine e chiavi di lettura della realtà
all’interno del discorso pubblico, recepite e riecheggiate a vari livelli. Alla fine di
agosto il 4° reggimento volontari, accantonato a Chiari, aveva dato continui segnali
di insofferenza: ribellatasi all’ordine di uscire dal quartiere, la truppa aveva preso a
sassate il comandante; l’indomani gli uomini si erano sottratti agli ordini, sostenendo
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d’essersi «arruolati per far la guerra e non delle manovre» .
Ai primi di settembre un centinaio di giovani appartenenti al 2° battaglione ber-
saglieri volontari, di stanza nel bresciano, si recava a Nuvolento a far visita al 1°
battaglione.
“Ivi giunti tosto si univano ai compagni, ed insieme intuonavano [sic] evvi-
49 ACS, Carte ricasoli Bastogi, b. 1, fasc. 12, prefetto di Brescia Zoppi a Ministero dell’Interno,
Brescia, 13 agosto [1866], h. 23.
50 MCRR, b. 503, fasc. 10, n. 4.
51 AUSSME, G-8/463, Comandante IV legione Carabinieri Reali a Comandante dipartimento
militare, Milano, 31 agosto 1866.