Page 167 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

            Garibaldi e l’Inghilterra


            Prof. Massimo de Leonardis
            Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano




            Il sostegno britannico a Garibaldi
                l Regno Unito, che all’epoca e per lungo tempo in seguito era comunemente
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                chiamato Inghilterra , fu certamente la nazione straniera dalla quale Garibaldi
            Iricevette il maggiore sostegno, con la quale ebbe i rapporti più stretti e nella quale
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            fu più popolare: nel 1860 a Londra sembra fossero venduti un milione di suoi ritratti .
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            «La visita di Garibaldi in Inghilterra nel 1864 – scrive uno storico inglese  – elevò la
            sua popolarità ad un’altezza probabilmente mai raggiunta da nessun altro cittadino
            straniero nella storia britannica».
               A Lord Malmesbury, ministro degli esteri nel governo tory di Lord Derby nel
            1858-59, che peraltro non simpatizzava troppo per lui, si deve un’acuta definizione
            del ruolo di Garibaldi: «I giorni della Regina Elisabetta sono ritornati in Italia, che
            si sente giustificata ad usare la spada e l’intelligenza del grande bucaniere Garibal-
            di contro i suoi nemici, come l’Inghilterra usò quelle di Drake e Raleigh, che gli
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            spagnoli non inopportunamente chiamarono pirati».  Corsaro, in effetti, Garibaldi
            era stato in America meridionale, preoccupandosi di avere delle “Lettere patenti” ed
            attaccando tutte le navi tranne quelle britanniche. Delle due incarnazioni di Garibal-




            1  Lo stesso Garibaldi scrivendo al Comitato del Garibaldi’s Fund di Glasgow, in Scozia, escla-
               mava «Dio benedica il popolo inglese», edizione nazionale degli scritti di Giuseppe Garibal-
               di, vol. XI, epistolario, vol. V, 1860, a cura di M. de Leonardis, Istituto Nazionale per la Storia
               del Risorgimento Italiano, Roma 1988, n. 1901, p. 292. In questa relazione utilizzo alcune
               parti del mio volume L’Inghilterra e la Questione Romana 1859-1870, Vita e Pensiero, Mila-
               no 1980 e dei miei saggi le relazioni internazionali, in M. Viglione (a cura di), la rivoluzione
               italiana. Storia critica del Risorgimento, Roma, Il Minotauro 2001, pp. 253-70 e Malta tra
               Risorgimento e anti-Risorgimento. La Visita di Garibaldi nel 1864, in rassegna storica del
               Risorgimento, a. LXXII, f. III (luglio-settembre 1985), pp. 322-357.
            2  A. Scirocco, Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo, Laterza, Roma-
               Bari 2001, p. 292.
            3   C. Seton-Watson, Garibaldi’s British Image, in Giuseppe Garibaldi e il suo mito. Atti del LI
               Congresso di Storia del Risorgimento italiano, Roma 1984, p. 249.
            4   Malmesbury, James Howard Third Earl of, Memoirs of an ex-Minister. An Autobiography,
               vol. II, Longmans, Londra 1884, p. 313, diario del 10-8-1858,
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