Page 41 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

            dall’annessa copia di lettere del signor comandante la compagnia di Chiavari.
               Per buona sorte il Garibaldi si arrese alle esortazione dell’intendente e del capi-
            tano Basso.
               Per strada io avevo pur provvisto a che il viaggio seguisse senza inconvenienti e
            fosse la vettura seguitata a grande distanza da carabinieri a cavallo.
               Per evitare che la notizia giungesse nei vari comuni siti lunghesso la strada di
            Chiavari, e principalmente a Recco, il sig. Basso fece salire in una carrozza il Gari-
            baldi e giunse qui questa mattina alle ore 4 senza alcun inconveniente.
               Il Garibaldi disse che si era condotto a Porto Ferraio su una piccola barca, che di
            là, sempre nello stesso modo, si recò a Portovenenre ove sbarcò. Si recò a Spezia, ma
            sapendo che quella popolazione, ben diversa da tutte le altre della divisione, gli era
            ostile, perché affezionata al Governo, se ne partì e si portò a Chiavari.
               Veramente commendevole e degna di elogi è stata la condotta tenuta in tale diffici-
            le incombenza dal sig. intendente di Chiavari e dal sig. capitano Basso, ed io mi pren-
            do la libertà di rispettosamente raccomandarli a V. S. Ill.ma per ciò del caso, giacché
            senza la loro fermezza e la loro prudenza, potevano nascere gravi inconvenienti.
                                                                        Ceva di Nuceto

            Il Capitano Basso al maggiore Ceva di Nuceto
                                                               Genova, 7 settembre 1849
               Reduce stamani da Chiavari, io mi affretto di far conoscere alla S. V. Ill.ma qui
            appresso il modo con cui ho eseguito la delicata e ad un tempo difficile incumbenza
            ch’Ella si degnò ieri mattina affidarmi.
               Partito da questa città ieri alle ore 9 ant., giunsi a Chiavari alle ore 5 del dopo
            pranzo.
               Mi presentai tosto, unitamente al sig. march. Ollandini comandante quella com-
            pagnia, dal sig. intendente della provincia, onde informarlo dello scopo della mia
            missione e rimettergli le istruzioni che questo regio commissario straordinario per
            mio mezzo gli mandava.
               Dopo aver presi colla prefata autorità li necessari concerti, fu deciso di comunicar
            tosto al Garibaldi gli ordini precisi del governo, col farlo chiedere nell’alloggio stesso
            dell’intendente onde evitare più che possibile dei trambusti nel paese.
               Trovatosi assente alla prima incitazione, giacché erasi recato a Sestri per diporto,
            fummo accertati dai suoi parenti stessi, in casa dei quali era alloggiato, che al suo
            ritorno lo avrebbero infallatamente mandato dall’intendente.
               In quel frattempo io vedetti opportuno di trarre partito di questo brigadiere a piedi
            Saviotti, il quale era meco venuto perché conosceva personalmente il Garibaldi, in-
            caricandolo di tenere d’occhio  l’abitazione ove esso alloggiava, per avvertire appena
            giungeva in Chiavari e così arrestarlo in casa, qualora si fosse rifiutato d’aderire
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