Page 51 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

            imbarcarsi per Caprera, prima ancora che il convoglio speciale messo a sua disposi-
            zione si mettesse in moto, un dispaccio urgentissimo del Prefetto di Perugia, colà in
            missione, informava il Gualtiero dell’arrivo di Garibaldi e il Consiglio dei ministri,
            subito convocato, ne decideva l’arresto e sceglieva il Varignano come luogo di de-
            tenzione.
               Poco prima delle 11 di quello stesso 4 novembre il colonnello Roissard de Bellet,
            comandante della Legione Carabinieri di Firenze, veniva invitato a presentarsi d’ur-
            genza al Ministero per conferire col generale Menabrea, e quivi giunto, presenti tutti
            gli altri ministri, riceveva l’ordine di disporre che un ufficiale superiore dell’Arma
            – e il Roissard faceva il nome del tenente colonnello Deodato Camosso, comandante
            della Divisione Carabinieri della capitale – partisse senz’altro con adeguato numero
            di dipendenti e con due compagnie di bersaglieri in treno speciale alla volta di Fi-
            gline Valdarno per attendervi colà l’arrivo dei volontari e del Generale e, dopo aver
            dichiarato in arresto quest’ultimo, scortarlo coi carabinieri e coi bersaglieri fino a La
            Spezia. Aprendo solo allora una lettera sigillata, che gli sarebbe stata consegnata pri-
            ma della partenza da Firenze, avrebbe conosciuto il luogo prescelto per la detenzione
            del Generale.
               Contemporaneamente il ministro, per tema che Garibaldi potesse mutare d’avvi-
            so durante il percorso da Passo Corese a Figline Valdarno e che, scendendo in una
            stazione intermedia, riuscisse a sottrarsi all’arresto, ordinava al prefetto di Perugia
            di disporre che al giungere del convoglio in quello scalo ferroviario un ufficiale dei
            Carabinieri con dipendenti vi prendesse posto, per far sì che il treno procedesse senza
            fermate fino a che non venisse dato il segnale d’arresto.
               I due ordini ebbero pronta esecuzione e il 4 stesso il comandante dei Carabinieri
            della Divisione di Perugia poteva informare il colonnello Roissard del passaggio di
            Garibaldi, avvenuto senza incidenti. Sul treno aveva preso posto anche il deputato
            Crispi.


            Come avvenne l’arresto
               L’arresto di Garibaldi avvenne a Figline Valdarno. I particolari dell’episodio e
            quelli del viaggio successivo risultano dal rapporto inviato alla Legione di Firenze
            dal Ten. Colonnello Camosso che riproduciamo nelle pagine seguenti.
               Il piego sigillato che il Camosso doveva aprire sol quando fosse giunto a La Spe-
            zia conteneva una lettera del ministro dell’Interno, a lui diretta, con la quale gli si
            ordinava di condurre il generale Garibaldi e i suoi figli all’isola della Palmaria e di
            custodirli in quel forte fino a nuove disposizioni. Ora il Camosso aveva bensì arre-
            stato il Generale, ma aveva invece lasciato liberi i figli, avendo interpretato con so-
            verchia ristrettezza la espressione “famiglia”, che figurava nell’ordine comunicatogli
            dal colonnello Roissard.
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