Page 75 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

            necessità di prendere le distanze da Mazzini responsabile di iniziative che si rivela-
            vano controproducenti.
               Sia pure indirettamente, Mazzini finì per favorire il decollo del nuovo strumento
            della democrazia italiana. Le firme in calce al documento, già firmato da Garibaldi, si
            moltiplicarono, mentre la nuova formazione politica cambiava il suo nome di Partito
            nazionale in Società nazionale italiana per segnare un distacco, anche semantico, da
            Mazzini.
               A completamento del processo di definizione, si stabilì che la Società si struttura-
            va in modo da essere legale in Piemonte e clandestina nel resto d’Italia. Nell’arco di
            pochi giorni, si operò la metamorfosi che avrebbe legato e subordinato il movimento,
            per il tramite di Giuseppe La Farina, segretario e braccio operativo della Società, a
            Cavour. Neanche un mese dopo le sommosse mazziniane la nuova struttura era ope-
            rativa e il ministero sardo prendeva atto della circolare che ufficializzava il nuovo
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            partito .
               Non è questa la sede per ripercorrere le vicende organizzative della Società nazio-
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            nale italiana nel biennio 1857-1859 . È  però necessario chiarire che se ci siamo sof-
            fermati sulla sua genesi e sull’impatto che la precoce adesione di Garibaldi ebbe per
            stabilire il successo del progetto di Manin e Pallavicino, ciò è dovuto all’importanza
            determinante svolta da questa struttura in vista della guerra.
               Se la Società nazionale non avesse diffuso in maniera capillare il suo program-
            ma, facendo aderire ad esso migliaia di persone, costituendo comitati locali in tante
            città grandi e piccole, Cavour non avrebbe avuto la possibilità di imporre la guerra
            all’Europa.
               Quella guerra di cui Cavour e Napoleone III cominciarono a discutere nell’incon-
            tro avvenuto a Plombières a luglio 1858, cercando il casus belli.
               È a questo punto che Garibaldi, diventato vice presidente della Società a dicem-
            bre 1857, entra nei programmi della diplomazia. I primi contatti segreti tra Cavour e
            Garibaldi sono di settembre 1858. Si pensa a lui per guidare una insurrezione pilotata
            che possa poi sfociare nella guerra.
               Il nome di Garibaldi è infatti strettamente legato alle guerre del Risorgimento
            nazionale e a lui personalmente sono collegati tanti volontari che, con le più diver-
            se motivazioni, partecipano ai tanti momenti di conflitto armato che hanno portato
            all’unificazione dell’Italia. Il volontariato ha segnato la vita di più generazioni di



            5  Ivi, pp. 49-50. La Società nazionale italiana è ufficialmente costituita il 1° agosto 1857. Il pro-
               gramma è redatto da Giuseppe La Farina in accordo con il primo presidente Daniele Manin e
               con Giorgio Pallavicino il quale subentrerà a Manin, che muore il 22 settembre 1857.
            6  Rimandiamo ai primi tre capitoli del volume di Isastia,  Il volontariato militare cit., pp. 17-
               112.
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