Page 77 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

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            di modifica alla legge sulla guardia nazionale .
               In pochi giorni però la situazione era destinata a modificarsi profondamente.
               Gli studenti dell’università di Pavia erano in uno stato di grande agitazione che
            indusse le autorità a chiudere l’università a tempo indeterminato ordinando agli stu-
            denti di tornare alle loro case. In risposta molti di loro sconfinarono in Piemonte dove
            l’università di Torino fu aperta gratuitamente ai lombardi.
               Intanto la notizia dell’incontro tra Garibaldi e Cavour aveva l’effetto di moltipli-
            care le aspettative di tutti, soprattutto tra i lombardi.
               I primi giorni di gennaio 1859 i primi «refrattarii alla leva austriaca» passarono
            il confine e furono indirizzati a Torino dove in gran parte chiesero di essere arruolati
            nell’esercito sabaudo. Altri giovani si indirizzarono direttamente ai reggimenti.
               In data 13 gennaio, fu aperto un registro nel quale furono segnati tutti i dati essen-
            ziali dei nuovi arrivati, con la data dell’autorizzazione all’arruolamento e il corpo di
            destinazione.
               L’esodo verso il Piemonte superò rapidamente ogni aspettativa. Non si trattava
            più di pochi renitenti alla leva austriaca, utili a creare l’incidente con Vienna. Era
            una adesione in massa alla politica di Cavour, abilmente propagandata dalla Società
            nazionale, che adesso si trovò a dover organizzare, guidare e coordinare le partenze
            e gli arrivi.
               Non tutti i volontari volevano vestire la divisa sarda e non tutti avevano i rigi-
            di requisiti richiesti per l’arruolamento nell’esercito regolare. Alcuni erano troppo
            giovani, altri superavano l’età massima richiesta che era di 25 anni, altri ancora non
            davano garanzie politiche al governo.
               Il governo aveva deliberato di raccogliere in un deposito «quelli che non si crederà
            di incorporare tosto nell’esercito, o per l’età, o per informazioni, o per altri motivi» .
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            Il 1° marzo Garibaldi arrivava a Torino, per rimanerci, in attesa dell’azione. Il 2 mar-
            zo Cavour lo presenta al re. È il primo incontro tra due uomini che imparano a capirsi
            e instaurano un rapporto destinato a durare negli anni pur tra dissensi e difficoltà.
               Lo stesso giorno la Società nazionale formalizzava la richiesta di infittire le fila
            dell’esercito sardo con forze volontarie.
               Abbandonata l’idea di organizzare battaglioni di bersaglieri, ci si orientò verso
            la costituzione di compagnie formate in maniera analoga a quelle dell’esercito, e

            9  Modificazioni alla legge della Guardia nazionale presentate alla Camera il 13 gennaio 1859
               da Cavour ministro dell’Interno, in Atti del parlamento subalpino, sessione 1859, VI legi-
               slatura, raccolti da Giuseppe Galletti e Pompeo Trogo, Documenti, Roma, 1875, p. 6. Sulla
               guardia nazionale si veda E. Francia, Le baionette intelligenti. La guardia nazionale nell’Italia
               liberale (1848-1876), Bologna, Il Mulino, 1999.
            10  Verbale del consiglio dei ministri del 13 febbraio in Ernesto Artom, L’opera politica del sena-
               tore Isacco Artom nel Risorgimento italiano, Bologna, 1926, p. 234.
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