Page 79 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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            Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale

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            d’ogni elogio. I volontari saranno ordinati senza precipitazione, ma senza inerzia» .
               A fine marzo al deposito di Cuneo si aggiungono due depositi a Savigliano, sotto
            il comando di Giacomo Medici e Nicola Arduino.
               Ad aprile si aprì un nuovo deposito di volontari ad Acqui e quelli che furono con-
            centrati qui presero il nome di Corpo dei Cacciatori degli Appennini, perché quasi
            tutti livornesi guidati dall’avvocato Vincenzo Malenchini responsabile del comitato
            di Livorno della Società nazionale.
               In Piemonte furono costituiti tre reggimenti del Corpo Cacciatori delle Alpi, il 4°
            reggimento fu formato con il Corpo dei Cacciatori degli Appennini ed un 5° reggimen-
            to fu messo in piedi con i volontari che si presentarono ai depositi in Lombardia.

               A fine marzo Garibaldi riceveva la nomina a maggior generale comandante il Cor-
            po dei Cacciatori, che il 24 aprile furono incorporati nell’esercito sardo .
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               La presenza di Garibaldi era preziosa ma era anche ingombrante, il suo nome era
            un fortissimo richiamo per i volontari, ma creava anche non pochi problemi tra i mi-
            litari di carriera e nelle cancellerie europee.
               Nei mesi che precedettero la guerra, la questione relativa ai volontari fu continua-
            mente presente: sia nei rapporti tra Cavour e il movimento nazionale italiano, sia nel
            difficile dialogo tra il ministro piemontese e Napoleone III, sia ancora nelle trattative
            intercorse tra le cancellerie europee per evitare lo scoppio del conflitto. Se infatti per
            gli italiani la guerra era l’unico modo per liberarsi dalla presenza degli austriaci e av-
            viare il processo di unificazione, come poi avvenne; la diplomazia europea temeva e
            cercava di evitare in tutti i modi una guerra destinata a modificare gli equilibri fissati
            nel congresso di Vienna del 1815. Quello in preparazione era infatti un conflitto tra le
            due maggiori potenze continentali, Parigi e Vienna, visto con grande preoccupazione
            anche da Londra, interessata a mantenere la pace e lo status quo.


               La quantificazione precisa del fenomeno del volontarismo del 1859 non è sempli-
            ce, ma una stima approssimativa dovrebbe far ascendere il totale degli arruolati nel
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            nord e centro Italia a circa 50.000 persone  molte delle quali rimasero sotto le armi
            poche settimane o pochi mesi, mentre altre divennero militari di carriera.
               I garibaldini arruolati in Piemonte furono 6.700, cui vanno aggiunti i circa dodici-
            mila che si arruolarono nei territori lombardi, via via liberati.




            14  Cavour a Cabella, Torino, 14 marzo 1859, in Lettere edite e inedite di Camillo Cavour raccolte
               e illustrate da Luigi Chiala, vol. III (1859-1860), Torino, 1884, p. 44.
            15  Il controllo del Corpo passò dal ministero dell’Interno a quello della Guerra.
            16  La stima numerica in A.M. Isastia, il volontariato cit., p. 261-262.
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