Page 83 - Giuseppe Garibaldi. L'Uomo. Il Condottiero. Il Generale - Atti 10 ottobre 2007
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Giuseppe Garibaldi. l ’ uom o, il condottiero, il Generale
rono nella persuasione di aver avuto di fronte forze più che doppie di quelle che ebbe
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realmente» .
Quella di Garibaldi è una guerra di movimento. Da Varese si dirige verso Como
fingendo di prendere la via di Camerlata, ma passando invece per San Fermo. La resi-
stenza degli austriaci è forte, ma ancora una volta sono i Cacciatori ad avere la meglio
e Garibaldi entra di notte nella cittadina illuminata dalle torce in segno di gioia.
La straordinaria velocità di mosse di Garibaldi che si sposta dalla Dora alla Sesia,
al Ticino, a Varese e a Como, liberando tutta la zona lombarda del lago Maggiore, è
riconosciuta ed elogiata dal Comando dell’armata sarda che conferisce a lui la meda-
glia d’oro al valor militare e numerose ricompense al valore ad ufficiali e soldati.
I Cacciatori delle Alpi si trovano però privi di rifornimenti. Mancano le scarpe, il
vitto è scarso, servono munizioni e i soldati sono stremati dalle marce continue. Gli
austriaci occupano nuovamente Varese, ma sono poi costretti ad abbandonarla quan-
do le truppe sgombrano la Lombardia.
«Padroni del lago di Como coi vapori, non v’era più un solo punto sul lago che non
avesse abbassato le aborrite insegne dell’Austria ed innalzato il tricolore. La impor-
tante città di Lecco ci apriva pure la gran strada della Valtellina e quella dell’Oriente,
che va a Bergamo e Brescia […]» .
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Per un lungo periodo Garibaldi si sente libero di agire in modo autonomo e i risul-
tati sono positivi. Lo scrive anche:
«Si continuava a suscitare l’insurrezione di coteste città e paesi importanti, con-
servando sempre la nostra libertà d’azione» .
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Garibaldi da Como, dove è tornato, porta i Cacciatori prima a Lecco e da lì a
Bergamo. Il 9 giugno è ricevuto a Milano da Vittorio Emanuele II. L’11 giugno di-
stribuisce le onorificenze agli ufficiali ed ai soldati, poi si mette in marcia per Brescia
dove entra il giorno 13. Il giorno dopo, mentre l’Armata sarda è in vista della città, i
Cacciatori delle Alpi ne escono dirigendosi verso Lonato, dove l’imperatore France-
sco Giuseppe ha il suo quartier generale.
La manovra era stata richiesta da Napoleone III e doveva coinvolgere la Divisione
di cavalleria di Sambuy insieme ai volontari garibaldini. Per non allontanare troppo
le truppe sarde da quelle francesi, più arretrate, l’imperatore decise però di annullare
l’ordine, ma nessuno avvertì Garibaldi che proseguì l’avanzata cercando di avvilup-
pare il fianco destro dell’Armata imperiale.
Ci furono alcuni scontri col nemico, in assenza di Garibaldi, in località Trepon-
ti e i garibaldini dovettero ritirarsi, lasciando sul terreno 154 uomini contro i 109
25 Rocca, La campagna del 1859 cit., p. 141.
26 Giuseppe Garibaldi, Memorie cit., p. 222.
27 Ivi, p. 222.