Page 70 - 150° Anniversario II Guerra d'Indipendenza - Atti 5-6 novembre 2009
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70           150° anniversario della ii Guerra d’indipendenza. atti del conveGno



                 mentre il resto dello schieramento austriaco e soprattutto la sua ala sinistra (1ª
                 Armata), in quel momento non dà cenni di cedimento, lasciando intravedere
                 la possibilità da parte austriaca di cambiare i risultati negativi della giornata.
                 L’imperatore Francesco Giuseppe, prima della perdita di Cavriana, decide
                 quindi di attaccare con la 1ª Armata ma la controffensiva, portata avanti dal
                 IX e XI Corpi d’armata austriaci, si infrange di fronte alla decisa resistenza
                 dell’ala destra francese (III e IV Corpo d’Armata), sostenuta mirabilmente
                 dalla  propria  artiglieria  che  contrattacca  verso  Guidizzolo–Rebecco.  Poco
                 dopo le 17 il feld-maresciallo Wimpffen emana gli ordini per la ritirata de-
                 finitiva della 1ª Armata quando già l’imperatore Francesco Giuseppe, perso
                 Solferino dopo le 14.00, ha deciso la ritirata generale dietro il Mincio che
                 giunge ai diversi comandi delle truppe austriache a sera inoltrata.
                   Soltanto l’estrema ala destra dello schieramento austriaco, l’VIII Corpo
                 d’armata del generale Benedek (2ª Armata), resiste ancora a San Martino.
                 Infatti, mentre francesi e austriaci si battono tra Solferino e Medole, più a nord
                 i sardi, dalle prime luci dell’alba, affrontano gli austriaci a San Martino . La
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                 3ª (generale Mollard) e 5ª Divisione sarda (generale Cucchiari) devono pro-
                 cedere per prime, come si è detto, verso Pozzolengo, precedute da gruppi
                 tattici in ricognizione, dei quali il più consistente è posto al comando del capo
                 di stato maggiore della 5ª Divisione, tenente colonnello Cadorna . Partita
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                 prima dell’alba, l’avanguardia al comando del tenente colonnello Cadorna si
                 imbatte, poco dopo le 7, negli avamposti nemici che costringono a ripiegare
                 fino alle cascine di Ponticello, tra i colli Ingrana e S. Giacomo (poco a sud di
                 San Martino). Qui, il feldmaresciallo Benedeck, comandante dell’VIII Corpo
                 d’armata austriaco, schierate le sue truppe sulle alture circostanti San Martino,
                 contrattacca le avanguardie sarde che, inferiori di numero, sono costrette a ri-
                 tirarsi per non soccombere. Informato di ciò, il generale Mollard, con le trup-
                 pe della 3ª Divisione, avanza immediatamente a sostegno dell’avanguardia in
                 seria difficoltà che ora ha occupato la Chiesa di San Martino. Anche questa
                 posizione viene abbandonata e, dopo essersi riordinate, tutte le truppe sarde
                 (avanguardie e truppe della 3ª Divisione) si schierano a Nord dell’argine della




                 77  comando del corpo di stato maGGiore-ufficio storico, La guerra del 1859… cit.,
                   Vol. II: Narrazione... cit., pp. 151-193; cfr. f. di lauro, L’Armata sarda a San Marti-
                   no, Roma, Stato Maggiore dell’Esercito – Ufficio storico, 1859; m. milani, le batta-
                   glie di Solferino e San Martino... cit. pp. 84-113.
                 78  Queste avanguardie erano costituite da aliquote di truppe della varie armi (fanteria,
                   artiglieria e cavalleria).
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