Page 113 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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NapoleoNe III e l’ItalIa dall’IdealIsmo al RealIsmo polItIco 113
lunga data, pur se profittò di
opportunità specifiche per la
sua messa in atto concreta,
come accadde in altre situa-
zioni: la spedizione del
Messico fu intrapresa nel 1862
profittando dell’opportunita
fornita dalla Guerra di
Secessione. La politica italia-
na fu condotta dal solo impe-
ratore e, a volte, anche contro
l’avviso dei diplomatici, favo-
revoli, a cominciare da
Walewski, al potere temporale
del papa.
Nel suo opuscolo, redatto
nel 1839, Luigi-Napoleone
esclude la guerra universale
accettando l’esistenza di guer-
re localizzate e scatentate con
Alexandre Dumas
un fine preciso. Vi sono tutta-
via diversi obiettivi, che preciserà in seguito sia per mezzo d’opuscoli, che
scrive o che fa scrivere, sia tramite i suoi atti. Egli evidentemetne desidera
riorganizzare, senza tuttavia distruggerlo, perché non è un rivoluzionario, il
Concerto europeo imposto nel 1815 in modo da rendere alla Francia la per-
duta libertà d’azione. Preconizza l’avvenire dell’Europa in una forma confe-
derale affinché possa affrontare le due grandi potenze future, che saranno,
conformemente alla teoria di Tocqueville, gli Stati Uniti e la Russia. Egli fu,
d’altra parte, l’iniziatore della prima unione monetaria europea, «l’Union
latine», che comprese il Belgio, la Francia, la Grecia, l’Italia, il Lussemburgo
e la Svizzera. Ben inteso : è la Francia che dev’essere il principale motore di
questa ricostruzione favorendo, spcificamente, i movimenti delle nazionalità.
Essa in tal modo otterrà un ruolo preminente che consoliderà il regime al
medeismo tempo sul piano interno ed estero. Tale ruolo deve, fral’altro, per-
metterle di recuperare dei territori perduti in passato, che saranno, ovviamen-
te, la Savoia e Nizza, ma pure per esempio il Lussemburgo.
I cambiamenti teritoriali, che dovevano rimodellare l’aspetto dell’Europa
non erano d’altra parte, nella visione dell’imperatore, unicamente legati al
concetto di territorio o di lingua; uomo di mondo e che ha molto viaggiato,