Page 238 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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238 Il RIsoRgImento e l’euRopa. attoRI e pRotagonIstI dell’unItà d’ItalIa.
internazionale dei cattolici, ai quali doveva l’elezione a presidente e il bene-
stare al Secondo Impero. I rapporti tra Torino e Parigi si sarebbero guastati in
maniera irreparabile.
Il 27 agosto Farini e a Cialdini esposero dunque a Napoleone III il piano
di Cavour: attraversare in armi lo Stato pontificio per tagliare la strada a
Garibaldi prima che il generale sbaragliasse Francesco II e imboccasse la via
di Roma o che nella capitale scoppiasse un’insurrezione repubblicana. Torino
avrebbe proclamato a gran voce che Roma, il patrimonio di San Pietro e il
Papa sarebbero rimasti incolumi, anzi meglio garantiti proprio dalla tempesti-
va azione del governo sabaudo, che salvaguardava la pace da possibili torbi-
di rivoluzionari.
Napoleone III rispose lapidariamente: “Fate, ma fate in fretta”. Bisognava
mettere l’Europa dinnanzi al fatto compiuto. Per tacitare i cattolici francesi e
belgi, l’imperatore avrebbe protestato, condannato, minacciato, ma non
avrebbe impedito, anche per non scontrarsi con la Gran Bretagna, ferma sul
principio del “non intervento”. Anche i governi di Paesi prevalentemente
protestanti o evangelici avrebbero deplorato la violazione dello Stato
Pontificio, non per difendere Pio IX bensì perché essa mutava la bilancia dei
pesi e contrappesi fissati dal Congresso di Vienna e ripristinata a fatica dopo
il Quarantotto e al congresso di Parigi del 1856. Comunque nessuno Stato
europeo avrebbe imbracciato il fucile a sostegno del papa. L’imperatore
comunque comunicò che avrebbe aumentato il suo contingente militare a
difesa di Roma.
Il 28 agosto Cavour ribadì il piano al principe Eugenio di Carignano, a
Firenze: invadere Umbria e Marche per tagliare la strada a Garibaldi.
Aggiunse:“L’ora è suprema. Dalla riuscita dipende forse la sorte dell’Italia”.
Il 29 agosto Cavour informò il fido Costantino Nigra: la spedizione sareb-
be stata guidata dal generale Manfredo Fanti, con due corpi d’Armata, il IV,
agli ordini di Enrico Cialdini era destinato ad attraversare le Marche; il V,
comandato da Enrico Morozzo Della Rocca , doveva occupare l’Umbria. I
due avrebbero cacciato in mare Lamoricière, comandante delle truppe ponti-
ficie. Occupata Ancona avrebbero dichiarato l’inviolabilità di Roma.
Secondo Cavour l’imperatore Napoleone III era d’accordo: “Sembra per-
sino che l’idea di vedere Lamoricière andare a farsi fottere gli sorrida molto”
scrisse Cavour. Dal canto suo il 1° settembre Nigra raccomandò al conte di
“prendere tutti i provvedimenti per dichiarare e proclamare ben alto l’invio-
labilità di Roma. Al momento è indispensabile. Poi si vedrà”.