Page 239 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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V. EmanuElE II, CamIllo CaVour E manfrEdo fantI. dal Po al Volturno 239
Lo stesso giorno Vittorio
Emanuele II riferì a Cavour l’in-
contro con Leopoldo di
Borbone,conte di Siracusa, che
aveva pubblicamente esortato il
nipote Francesco II a deporre la
corona senza ulteriori resistenze:
“Appena cominciò un piccolo col-
loquio con me, subito mi diede del
tu e divenne, come si dice in pie-
montese, culo e camicia con me;
pare infuocato italiano e vi è da
crepar dal ridere nella maniera in
cui tratta tutti quelli di sua fami-
glia”.
A Londra la regina Vittoria si
dichiarò allarmata: “Se si lascia
agli italiani la libertà di assestare
da loro medesimi i propri affari, la
tranquillità degli altri Stati verrà Liborio Romano
turbata”. Napoleone III fece sapere
che se l’impero d’Austria avesse attaccato il Piemonte mentre le sue truppe
irrompevano nell’Italia centrale la Francia l’avrebbe soccorso, ma il 9 settem-
bre ammonì Vittorio Emanuele II: “Se davvero le truppe di Vostra Maestà
entrano negli stati del Santo Padre senza legittima ragione sarò costretto a
oppormi (...) Farini mi aveva spiegato ben diversamente la politica di Vostra
Maestà”. Fingeva di non aver capito.
Anche re Vittorio e Cavour finsero di aver spiegato tutto e di non capire le
obiezioni. Andarono avanti. La fortuna aiuta gli audaci. Tentarono la sorte.
Non a occhi bendati, però, né in punta di piedi ma con due corpi di armata
sospinti da ordini perentori: spezzare ogni resistenza nel più breve tempo
possibile. Ottenuto il tacito via libera, re Vittorio forzò la mano. Doveva pro-
cacciarsi la “legittima ragione”. Subito rispose all’Imperatore: “Le mie trup-
pe non hanno passato la frontiera. Da ieri l’insurrezione è scoppiata in gran
numero di centri delle Marche e dell’Umbria...”. In effetti in alcune cittadine
erano sorti governi provvisori, mentre Garibaldi annunciava che si sarebbe
mosso verso Roma. “Vostra Maestà, concluse Vittorio Emanuele II, compren-
derà che è urgente fermare Garibaldi, inviando le mie truppe alla frontiera di
Napoli. Tutto è conforme al programma esposto da Farini”.