Page 241 - Il Risorgimento e l'Europa - Attori e protagonisti dell’Unità d’Italia nel 150° anniversario - Atti 9-10 novembre 2010
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V. EmanuElE II, CamIllo  CaVour  E manfrEdo fantI. dal Po al Volturno  241


               no l’indubbio vantaggio di
               potersi  attestare  a Spoleto  o a
               Foligno,  manovrare  per  linee
               interne e opporre all’invasore
               un complesso di città fortificate
               che avrebbero potuto opporre
               lunga resistenza.
                  Lamoricière concentrò uomi-
               ni e mezzi a difesa di Ancona,
               contando sul possibile aiuto
               dell’Austria  via mare.  Le sue
               speranze però vennero deluse
               da Cialdini che avanzò con
               rapidità  su Pesaro e Macerata,
               senza incontrare resistenza e
               senza perdite.
                  Parallelamente il generale
               Fanti, con il corpo comandato
               da della Rocca, occupò Perugia
               e costrinse alla resa il generale
               Landemann  Schmidt  d’Altorf,
               che l’anno precedente si era
               meritata  pessima fama con la                             Costantino nigra
               repressione e la strage dei liberali
               perugini illusi di ottenere subito l’annessione al Piemonte.

                  Dal 15 settembre Lamoricière concentrò tra Osimo e Ancona le truppe
               ancora valide: non solo italiani, ma francesi, belgi, irlandesi, canadesi e ita-
               liani, una vera e propria “internazionale cattolica” che si batteva con determi-
               nazione in difesa di Pio IX. Tra il 18 e il 19 settembre Cialdini con forze tre
               volte superiori all’avversario vinse in una successione di scontri, che prendo-
               no nome da Castelfidardo, uno degli epicentri della lotta. Molti reparti papa-
               lini si sbandarono, altri si batterono  valorosamente. Il generale  papalino
               Georges de Rarécourt  de la Vallée de Pimodan morì per le ferite.
                  Nelle stesse ore il generale Filippo Brignone, all’avanguardia del V corpo
               d’armata, espugnò Spoleto, Terni e Narni e giunse al limite del Patrimonio di
               San Pietro.

                  Nel volgere  di una  sola settimana  l’Armata  di  Fanti  annientò  il  grosso
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