Page 91 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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carattere aeronautico senza il preventivo assenso degli Alleati ed anche la deci-
sione di riprendere i corsi dell’Accademia Aeronautica fu in un primo tempo for-
temente contrastata. Questo ostacolo fu poi rimosso sul finire dell’estate, ed i 15
vincitori di concorso avrebbero dato vita nel febbraio del 1946 al corso Centauro
2° presso la sede provvisoria di Nisida. Anche le restrizioni relative al materiale di
volo furono in parte superate ottenendo dall’AFsC l’autorizzazione a sostituire le
macchine più logore di produzione nazionale con l’acquisizione a titolo definitivo
di quelle cedute a suo tempo dagli alleati all’aeronautica cobelligerante, in par-
ticolare il Bell Airacobra P-39, di cui nel maggio del 1945 esistevano ancora un
centinaio di esemplari che sarebbero stati utilizzati fino al 1951, e lo Spitfire Mk.V,
presente in una dozzina di esemplari. Nell’aprile del 1946 la Direzione Generale
Costruzioni e Approvvigionamenti concluse un accordo per la cessione di 100
Lockheed P-38 Lightning lasciati dalla United States Army Air Force (USAAF)
sull’aeroporto napoletano di Capodichino. Il compito di revisionare 93 di queste
macchine portandole allo standard P-38L, e convertendone un certo numero nella
versione da ricognizione fotografica F-5, fu affidato alle Industrie Meccaniche e
Aeronautiche Meridionali (IMAM), che poterono così riprendere l’attività nello
stabilimento di Capodichino in attesa di riattivare quello di Pomigliano d’Arco,
mentre quello di Vasto veniva destinato alle costruzioni ferroviarie. Il P-38 iniziò
la sua carriera con l’Aeronautica Militare nel giugno del 1946 presso il 4° Stormo,
per poi passare nel novembre del 1948 ad equipaggiare il ricostituito 3° Stormo,