Page 93 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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queste macchine doveva essere consegnato ai governi degli Stati Uniti, della Gran
Bretagna, dell’Unione Sovietica e della Francia, o, come poi avvenne, avviato
alla demolizione. Fu questo il destino dei velivoli più vecchi ancora in servizio,
Macchi MC.202 e MC.205, Reggiane Re.2001, FIAT CR.42, e degli ultimi bom-
bardieri rimasti, ma per salvaguardare una indispensabile capacità di trasporto
aereo, particolarmente preziosa in un periodo in cui la rete delle comunicazioni
stradali e ferroviarie era in condizioni disastrose, un certo numero di trimotori
SM.82 e G.12 con il relativo personale fu ceduto formalmente al Sovrano Militare
Ordine di malta sostituendo la croce bianca in campo rosso alle coccarde tricolori
e salvandoli così dalla demolizione. Alcune nazioni, come l’Argentina, l’Egitto,
la Siria e il Libano vennero poi a trovarsi nella necessità di procurarsi velivoli da
combattimento e si rivolsero all’Italia acquistando un centinaio tra FIAT G.55,
Macchi MC.205 e Savoia-Marchetti SM.79, il che consentì all’Aeronautica Mi-
litare di ridurre il numero dei velivoli in carico ed alle industrie interessate di
riprendere l’attività, con l’assemblaggio e la revisione di queste macchine.
A similitudine di quanto aveva fatto l’aeronautica statunitense, nel luglio del
1947 la Royal Air Force cedette all’Aeronautica Militare gli Spitfire che ancora
si trovavano in Italia, in tutto 154, per lo più delle versioni Mk.IX e Mk.X, con
i quali furono equipaggiati gli stormi 5° e 51°. Anche per l’indisponibilità di un