Page 96 - Atti 2012 - L'Italia 1945-1955. La Ricostruzione del Paese e le Forze Armate
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             reo efficace ed efficiente. In un campo quale quello aeronautico, intrinsecamente
             connotato in termini tecnologici, il rapporto tra il mondo industriale e il mondo
             militare era del resto da sempre molto stretto, quale manifestazione estrema del
             legame che esiste tra tecnologia e dottrina, con la prima chiamata ad individuare
             le opportunità da sfruttare e la seconda ad indicare le direttrici di sviluppo. Per
             il momento però non era possibile sostenere questo processo con commesse che
             andassero al di là della revisione delle macchine cedute dagli alleati occidentali
             ed in questo quadro acquistavano ancor più valore le pur modeste esportazioni di
             velivoli di concezione nazionale verso stati nell’impossibilità di rivolgersi ad altre
             fonti, come i paesi del Medio Oriente in lotta con Israele, o riluttanti a farlo per
             ragioni politiche, come l’Argentina.
                Il bilancio della Difesa per l’esercizio finanziario 1948-1949 assegnava all’a-
             eronautica il 13,6% dei 35 miliardi stanziati, a fronte del 49,3% dell’Esercito, del
             20,8% della Marina e del 16,3% dell’Arma dei carabinieri, e non prevedeva fon-
             di per il rinnovamento delle linee di volo. Le condizioni generali dell’italia non
             permettevano di fare di più, ma era evidente che se non si fosse modificata questa
             tendenza, e ferme restando le limitazioni imposte dal Trattato di Pace, non sarebbe
             stato possibile costruire una capacità di difesa credibile. 3



             Il rinnovamento delle linee di volo
                A modificare sostanzialmente lo scenario arrivò il 4 aprile 1949 l’adesione
             al Patto Atlantico. Pochi mesi dopo, il 6 ottobre dello stesso anno, il presidente
             Harry S. Truman firmò il Mutual Defence Assistance Act, l’equivalente in campo
             militare del piano di aiuti economici avviato con l’Economic Cooperation Act,
             altrimenti conosciuto come Piano Marshall, firmato dallo stesso Truman il 3 aprile
             del 1948. L’effetto di queste misure economiche e l’allentamento delle restrizioni
             sulla consistenza numerica dello strumento militare, sancito da una dichiarazione
             approvata dalla grande maggioranza delle nazioni firmatarie del trattato di Parigi
             resa nota il 22 dicembre 1951, permisero di avviare un programma quadriennale
             con uno stanziamento previsto di 500 miliardi di lire, 100 negli esercizi finanziari
             1950-1951 e 1951-1952, 175 per quello 1952-1953 e 125 per quello 1953-1954,
             fondi che si sarebbero poi effettivamente concretizzati portando nel quadriennio
             ad una spesa complessiva per le tre forze armate, esclusa quindi l’arma dei ca-
             rabinieri, di 492 miliardi. Nel contempo avrebbe cominciato a far sentire i suoi
             effetti il Mutual Defence Assistance Plan (MDAP), il programma di assistenza per
             la difesa comune che rappresentava lo strumento attuativo del mutual Defence



             3  Massimo  Ferrari,  Trasformazione  e  ridimensionamento  dell’industria  aeronautica  nel
                secondo dopoguerra, in Paolo Ferrari (a cura di), “L’aeronautica italiana. Una storia del
                Novecento”, FrancoAngeli Storia, Milano, 2004, pp. 125-126.
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