Page 64 - Le Operazioni Interforze e Multinazionali nella Storia Militare - ACTA Tomo I
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64 XXXIX Congresso della CommIssIone InternazIonale dI storIa mIlItare • CIHm
In quell’anno Carlo Emanuele III stabilì che tutte le bandiere colonnelle dei reggimenti di
fanteria, in dotazione al primo battaglione di ogni reggimento, fossero blu con al centro
l’aquila di Savoia Antica, caricata al petto dell’arme di Savoia Moderna, con l’eccezio-
ne della colonnella del Reggimento Guardie, che occupava il numero “uno” nell’ordine
di anzianità dei corpi, che era azzurra, ornata dalla Grande Arme del regno di Sardegna
completa di supporti e del collare dell’Ordine dell’Annunziata. Le bandiere d’ordinanza
avevano come disegno generale un fondo rosso diviso in quarti da una croce bianca, ornati
secondo i corpi da fiamme, stemmi e nastri ondeggianti.
Gli stendardi della cavalleria (quadrati) e le cornette dei dragoni (a due punte arroton-
date) erano formate da due teli cuciti insieme riccamente ricamati.
Le uniformi che precedentemente erano state disciplinate con ordini sporadici dettati
da necessità contingenti rientrarono in questo processo di normalizzazione.
Il «Regolamento del vestiario ordinato da S. M. per i reggimenti di cavalleria e fante-
ria», datato 17 settembre 1741 , primo regolamento organico del vestiario riguardò solo la
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montura della bassa forza. Nel Regolamento sono minuziosamente descritti tutti i capi di
vestiario con i colori distintivi del corpo e l’indicazione della durata di ogni singola parte
della divisa. Nel 1750 le uniformi degli ufficiali furono oggetto di regolamentazione per
ovviare alle disparità createsi fra ufficiali dello stesso corpo, essendo invalsa l’abitudine di
alterare la divisa con «soverchi ornamenti». L’ordine di rendere «fisso e permanente l’uso
del vestito uniforme con cui viene ad essere più facilmente riconosciuto e rispettato dai
suoi subalterni» riguardava tutti gli ufficiali di fanteria nazionale, provinciale e straniera,
di cavalleria e dragoni, d’artiglieria e del corpo degli ingegneri. La scarsa attenzione alle
prescrizioni regie obbligò il sovrano a ribadire la sua volontà con un nuovo regolamento or-
ganico che condensava le prescrizioni del 1770 con molte altre successivamente emanate.
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3.3 Vittorio Amedeo III
La riorganizzazione dell’esercito operata da Vittorio Amedeo III appena salito al tro-
no iniziò con una serie di provvedimenti, avviati nel 1774 e proseguiti fino al 1786, che
modificarono profondamente gli ordinamenti precedenti. Il relativo periodo di pace che
era seguito alla fine delle guerre settecentesche aveva favorito un dibattito nel quale espo-
nenti della società civile e militari si erano interrogati su come intervenire per correggere
le disfunzioni del sistema difensivo nell’ottica di avviare un piano di riforme, come poi
esplicitato nel Libro dello Stabilimento militare emanato da Vittorio Amedeo III del 1774
«ridurre le truppe ad un sistema più uniforme e più adattato ad introdurvi la migliore
tattica ed a vieppiù assicurarvi la disciplina» . L’opzione era «se investire più nei corpi
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di fanteria o in quelli di cavalleria, se coniugare in nuovi termini “nazionali” l’esempio
prussiano o quello francese, e, ancora, restava aperta la sfida della coesione fra reggimenti
provinciali, milizie ed esercito d’ordinanza» . Le riforme, che si incardinavano in un
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30 DuBoin, Raccolta, to XXVI, vol. 28 p. 1929 sgg.
31 DuBoin, Raccolta, to.XXVI, p. 2000 sgg. [R. Biglietto di regolamento sulla divisa degli ufficiali e per la
proibizione dei giuochi di sorte, 4 marzo 1770].
32 ASTo, Corte, Materie militari, Ordini e Regolamenti, m. 9, n.10
33 Bianchi, p. 232