Page 85 - Le Operazioni Interforze e Multinazionali nella Storia Militare - ACTA Tomo I
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colore della copertina. In tale fase, l’apertura al pubblico fu piuttosto limitata tanto che
si dovette attendere la metà degli anni 90 perché, in una nuova “stagione”, si potesse
arrivare alla completa apertura al pubblico anche in aderenza al decreto ministeriale del
1° giugno 1990 a firma del Ministro della Difesa, Giovanni Spadolini, che disponeva
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chiaramente il libero accesso agli archivi storici delle Forze Armate . Nel 2000, con il
riordinamento dell’Arma dei Carabinieri e la sua elevazione a “rango di forza armata”,
fu determinato il formale distacco da tutti gli Uffici dello Stato Maggiore dell’Esercito,
ivi compreso quello Storico, tanto che tre anni dopo il Capo Ufficio Storico dell’Arma
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fu inserito a pieno titolo quale membro della Commissione Italiana di Storia Militare .
Un ulteriore passo nelle riflessioni alla base di nuovi miglioramenti è strettamente
connesso con il convegno della Commissione Italiana di Storia Militare tenutosi il 19
e il 20 ottobre 2005 a Roma intitolato “Archivi, Biblioteche, Musei Militari - Lo stato
attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi”. Tale incontro diede la possibilità di fare il punto
di situazione e di confrontare le differenti realtà “in uniforme”, offrendo numerosi spunti
tanto da dare nuovo impulso alle attività degli Uffici Storici e da incentivare ulteriormen-
te gli interventi di natura archivistica nel campo delle Forze Armate.
Per quanto riguarda le ricadute per l’Ufficio Storico dell’Arma dei Carabinieri, si
possono sommariamente sintetizzare così:
- Analisi e riorganizzazione dell’Ufficio con la creazione di due sezioni (Studi e Docu-
mentazione) assenti nel precedente organigramma e con l’incremento organico di tre
unità passando dalle 8 precedenti (1 ufficiale, 5 marescialli, 1 brigadiere e 1 appun-
tato o carabiniere) alle 11 attuali (3 ufficiali, 6 marescialli, 1 brigadiere e 1 appuntato
o carabiniere);
a
- Divisione delle attività in modo da attribuire alla 1 sezione gli studi e le ricerche da
condurre su richiesta dei vertici dell’Istituzione, dei comandi dipendenti o di cittadi-
ni (per questi ultimi attraverso la risposta multicanale), oltre alla intitolazione delle
caserme e a tutto ciò che afferisce alle bandiere militari (di guerra e di istituto); in tal
a
modo, la 2 sezione ha l’onere di condurre la “ricerca e acquisizione di documenti
storici e cimeli”, la gestione dell’Archivio Storico e l’accesso del pubblico;
- Riorganizzazione degli spazi; l’Ufficio, sino al 2012, inserito all’interno della caser-
ma sede del Comando Generale, aveva una dimensione piuttosto modesta in grado
di ospitare il piccolo nucleo di militari e custodire la documentazione sino a poco
tempo prima versata. Da qui fu determinato di realizzare una nuova sede per l’Ufficio
che avesse gli spazi necessari per poter ricevere adeguatamente la documentazione
in fase di versamento, nonché ricevere coerentemente gli studiosi che si sarebbero
5 Già alcuni anni fa era evidenziato che “per l’arma dei carabinieri esiste un Archivio storico distinto” da quelli
delle altre Forze Armate, cfr. Paola Carucci, Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma,
Carocci editore, 1998, p. 75; inoltre, in tempi molto più recenti si ricorda anche che “hanno un archivio
separato gli uffici storici [di SME, SMM, SMA e SMD] e del comando generale dell’arma dei carabinieri”,
Paola Carucci e Maria Guercio, Manuale di Archivistica, Roma, Carocci, 2008, p. 34.
6 La Commissione Italiana di Storia Militare è stata soppressa per effetto del Decreto legge 95/2012 “Spending
review”, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 135/2012 e le sue funzioni sono state trasferite all’Ufficio
Storico dello Stato Maggiore della Difesa.