Page 105 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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affermazione della potenza imperiale della nazione tedesca.
A chiarire il tipo di impiego previsto per questa “nazione armata” spuria
era ancora Colmar von der Goltz il quale, rifacendosi esplicitamente a Clausewitz,
sosteneva che «La guerra serve alla politica, dopo,come prima, per il raggiungi-
mento dei suoi fini; ma essa deve, anche nel casi di scopi secondari, mirare alla
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completa disfatta del nemico ». Per questo, aggiungeva con toni premonitori:
«Noi stiamo in attesa della prossima guerra con particolare ansietà.
Ognuno è dominato dal presentimento che sarà sostenuta con una violenza
distruggitrice ancora sconosciuta fin qui. Essa sarà cozzo di popoli non più
semplice urto di eserciti. Tutta la forza morale sarà concentrata in un com-
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battimento per la vita e per la morte» .
Occorreva prepararsi per tempo e nel migliore dei modi a questo evento
inevitabile: von der Goltz si dichiarava infatti convinto che le guerre erano una
«fatalità per l’uomo, un destino ineluttabile per i popoli» e che la «pace eterna non
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è concessa ai mortali in questo mondo »; d’altra parte, aggiungeva con accenti
hegeliani, poiché «come il singolo individuo, così un popolo, ha da compiere una
certa missione nel tempo di sua vita» che, in quel momento storico, consisteva
nell’acquisire «considerazione con la forza, per essere in avvenire come la rocca
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della pace nel cuore dell’Europa ».
In questo panorama non c’era spazio per le illusioni dei pacifisti, che von
der Goltz liquidava senza complimenti:
«Tutte le proposte di disarmo misconoscono la vita presente degli stati,
la quale si fornda sopra l’affinità di razza dei popoli[...] Esso farà sempre
appello alle armi quando altri mezzi mancheranno; e allora dove potrebbe
sorgere il tribunale arbitramentale che dovrebbe imporre la pace? Solo chi
ha l’impero del mondo può far questo. Ma l’impero del mondo si acquista
con la guerra, e dalle guerre è inseparabile» .
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Si è parlato di “espropriazione” a proposito di questa operazione politico-
culturale, il cui successo, però, fu dovuto anche alle condizioni di crisi di identità
nella quale si dibatteva la “nazione armata” democratico-socialista a cavallo dei
15 C. V. Der Goltz, La nazione armata, cit.,p. 8.
16 Ivi, p. 480.
17 Ivi, p. 486
18 Ivi, p.479.
19 Ivi, p. 9.