Page 107 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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infatti Jaures, non sarebbe mai divenuto classe dirigente se non avesse imparato,
tra l’altro, a occuparsi di questioni militari, a imparare ad usare le armi, non ne-
cessariamente in vista della rivoluzione, ma all’interno della “patria democratica”.
Jaures era infatti da anni impegnato nel difficile sforzo, poi rivelatosi vano, di
conciliare patria e scelta internazionalista, all’interno del quale si collocava an-
che il delicato tema della difesa nazionale. Jaures respingeva come una formula
infelice l’affermazione polemica di Marx che i proletari non hanno patria, soste-
nendo che, al contrario, essi non solo non dovevano restarne fuori, ma potevano
«lottare in seno ad essa per trasformarla secondo un’idea più alta». Anzi, la classe
operaia, «è nella patria più di ogni altra classe, poiché essa è rivolta nel senso del
movimento ascendente della patria»; e quando essa «la maledice, quando cre-
de di maledirla», aggiungeva Jaures, quasi a voler correggere Marx, «essa non
maledice se non le miserie che la disonorano, le ingiustizie che la dividono, gli
odi che l’accecano, le menzogne che la sfruttano e questa apparente maledizione
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non è che un appello alla patria nuova» . Come si raggiungerà questo obiettivo?
Lottando contro la guerra e per l’indipendenza di tutte le nazioni: un compito
che costituiva «una responsabilità gloriosa e formidabile» e che avrebbe richiesto
«uno sforzo immenso di educazione e d’organizzazione, di abilità e di eroismo».
Soltanto la classe operaia avrebbe potuto assumersi questo compito, grazie alla
sua organizzazione, l’Internazionale, che aveva la capacità e la volontà di difen-
dere l’autonomia di ciascuna nazione e di
«Strappare le patrie ai sensali della patria, alle caste del militarismo e
alle bande dei finanzieri, permettere a tutte le nazioni di svilupparsi senza
limiti nella democrazia e nella pace; tutto questo non significa solo servire
l’Internazionale e il proletariato universale, attraverso il quale si realizzerà
l’umanità appena abbozzata, ma servire la patria stessa. Patria e Internazio-
nale sono ormai legate insieme. E nell’Internazionale l’indipendenza delle
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nazioni ha la sua più alta garanzia» .
In nome della difesa della pace Jaures combatté l’ultima battaglia nell’estate
del ‘14 quando si batté per la proclamazione dello sciopero generale internazio-
nale contro il conflitto imminente, pagando con la vita la sua scelta ad opera di un
fanatico nazionalista francese.
D’altra parte, la sua proposta era stata superata dai fatti. Nell’estate del
1914, la storia subì un’accelerazione e, all’improvviso, con lo scoppio della guer-
ra, venne meno la condizione che per decenni aveva permesso al socialismo in-
ternazionale di rinviare la scelta più difficile: quella fra nazione e Internazionale.
Soltanto una minoranza scelse la via rivoluzionaria; la maggior parte del movi-
mento socialista internazionale, a cominciare dalla socialdemocrazia tedesca e
23 J. Jaures, L’Armée nouvelle, cit., p. 458
24 Ivi, p. 463.