Page 135 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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diverse “garanzie” militari: obbligo a non concludere pace separata, operazioni
preliminari delle flotte francese e inglese contro quella austriaca nel Mediterraneo.
Sul tema delle acquisizioni territoriali l’Italia avrebbe annesso il Trentino “fino al
displuvio principale alpino” e Trieste. Avendo ottenuto ciò, il governo di Roma
non si sarebbe opposto a una spartizione dell’Albania tra Grecia e Serbia, purché
gli fossero state concesse garanzie su una parte della costa adriatica meridionale e
fosse stata creata un’entità “autonoma internazionale” a Valona. L’Italia avrebbe
preso parte all’eventuale spartizione dell’Impero ottomano accettando di rinun-
ciare al possesso del Dodecanneso. I nuovi assetti sarebbero stati garantiti nel
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dopoguerra da un’alleanza difensiva .
San Giuliano sapeva che queste proposte avrebbero trovato un’accoglienza
benevola nelle capitali dell’Intesa. Già da qualche giorno, infatti, queste ultime, in
particolar modo Pietrogrado, avevano manifestato la volontà di favorire la “par-
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tecipazione dell’Italia alla guerra presso a poco alle condizioni” che la Consulta
aveva indicato. Si sapeva, infatti, che tra i tre alleati erano state avviate conver-
sazioni su una proposta da presentare a Roma. La posizione chiave, cui l’Italia
guardava con maggiore attenzione, era quella britannica. L’8 agosto, il ministro
Grey aveva dichiarato ai suoi due alleati di non avere
(…) alcuna obiezione all’estensione dell’Italia in Adriatico e che non le
[avrebbe] dispu[tato] alcun punto che essa [avrebbe] occup[ato] con le armi.
Egli accetta[va] il progetto della cessione all’Italia del Trentino, Trieste e
Valona… Egli credeva che per ottenere il Trentino l’Italia [avrebbe dovu-
to] conquistarlo e che necessariamente essa [avrebbe dovuto] tenere la sua
flotta in Adriatico .
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Le iniziative verso i due gruppi di potenze procedettero parallelamente per
tutto agosto. Anche se San Giuliano, dopo il passo a Londra, nonostante l’acco-
glienza positiva che aveva ricevuto rallentò la sua azione verso l’Intesa. La sua
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“tattica temporeggiatrice” aveva una ragione: al ministro appariva che la “guerra
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franco-tedesca volg[esse] per ora favorevole alla Germania” .
La linea politica, dunque, rimaneva incerta e la presunta disponibilità austriaca
al negoziato, associata alle prospettive belliche, sembrava ancora far prevalere
l’ipotesi del mantenimento della neutralità. San Giuliano faceva conoscere la sua
78 Ibidem.
79 Ibidem.
80 Carlotti a San Giuliano, 12 agosto 1914, ivi, d.204, n.1, p.118.
81 Imperiali a San Giuliano, 12 agosto 1914, ivi, d. 223.
82 San Giuliano a Salandra, 14 agosto 1914, ivi, d.244.
83 San Giuliano a Salandra, 13 agosto 1914, ivi, d.230. Sulla situazione del fronte occidentale nel
primo mese del conflitto v. Stevenson, op. cit., pp.110-117.

