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264 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
Con l’entrata in guerra dell’Italia, chiamati gli uomini alle armi, la condizione
di molte famiglie divenne ancora più drammatica. A sottolinearlo sono gli stessi
rapporti all’Autorità di P.S.:
“Le condizioni economiche sono ora inasprite dal richiamo sotto le armi;
onde in ogni famiglia sono venute a mancare le braccia maschili che se non
potevano lavorare la terra erano adibite ai lavori stradali e di sterro per i
quali questi contadini si trasferivano fino a Prima Porta, Castelnuovo e altre
simili distanze. Rimaste sole le donne , la più parte con numerosa prole, e
prive quest’anno anche del raccolto dell’uva, non hanno altra risorsa per
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non morie di fame con i loro piccini che la semina” .
Le invasioni si interruppero temporaneamente dopo l’emanazione del Decreto
Luogotenenziale del 1 ottobre 1916 , che riconosceva le occupazioni successive
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all’entrata in guerra.
In seguito, però, ripresero più decise sulla base dell’iniziativa delle sole donne.
In questo periodo, contemporaneamente alle occupazioni si verificarono una
serie di sollevazioni, soprattutto nel Lazio, che l’Autorità di P.S. cercarono di non
inasprire ricorrendo a soluzioni di compromesso.
L’ostilità verso la guerra, l’odio verso i proprietari, la sfiducia nello Stato e
soprattutto la certezza del proprio diritto alla terra erano i sentimenti predominanti
nei contadini che le vicende belliche, accompagnate dalle inevitabili disgrazie e
necessità straordinarie ad esse connesse, non fecero altro che esacerbare, creando
i presupposti per le grandi occupazioni del dopoguerra.
24 Dalla relazione del Delegato di P.S. inviato a Sacrofano (RM) nel settembre del 1915 per me-
diare la difficile contrapposizione tra contadini e possidenti in, Prefetto di Roma, 8 aprile 1915,
ACS, Ministero dell’Interno, Direzione Generale della Pubblica Sicurezza, Divisione Politica
Giudiziaria, 1913-1914, b. 157.
25 Detto provvedimento sospendeva a sei mesi dopo la pace le sentenze di sfratto pronunciate dopo
il 24-5-1915 circa l’occupazione di terre attuata nella provincia di Roma. Seconda una nota del
Ministro dell’Agricoltura del 24-9-1917, il citato Decreto “valse a portare la pacificazione in
varie località e ad assicurare il regolare svolgimento dei lavori agricoli…[..] Tuttavia, essendosi
i proprietari rifiutati di ascoltare l’invito della autorità a concedere le terre, le invasioni erano ri-
prese”, in ACS, Ministero dell’Interno, Direzione Generale della Pubblica Sicurezza, Divisione
affari generali e riservati, 17.2 Roma.