Page 270 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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270        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



                                                A rendercene conto sono le “radiose gior-
                                             nate di maggio” definite dagli oppositori come
                                             “sud americane giornate di maggio”.
                                                Senza risalire alla manifestazione di Quar-
                                             to del 5 maggio, con la sagra dei Mille ed il
                                             discorso di D’Annunzio, che in genere ha una
                                             sua scaturigine, si fa sovente riferimento come
                                             data d’inizio alla venuta di Giolitti a Roma (9
                                             maggio 1915) e alle cruente dimostrazioni in-
                                             terventiste di quei giorni, di fronte alle quali il
                                             governo in carica si mantenne sostanzialmen-
                                             te estraneo.
                                                Più  corretto  sarebbe  porre  l’accento  sui
                                             giorni 13 e 14 successivi allorquando le di-
                                             mostrazioni di piazza assunsero un’estensione
                                             e un’ampiezza nuove, differenziandosi netta-
                                             mente da tutte quelle precedenti siano esse in-
                                             terventiste sia neutraliste.
                                                Per comprendere bene la portata comples-
                                             siva delle “giornate di maggio” è necessario
                                             ripercorrere ciò che avvenne anche negli altri
                                             centri e regioni e non concentrarsi unicamen-
              Guardia di Città in uniforme festiva  te sulla situazione esplosiva venutasi a creare
                                           nella Capitale dove si registrò l’assalto all’abi-
                             39
             tazione di Giolitti  e al al Palazzo di Montecitorio .
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             39  Temendosi attentati nei confronti dell’on. Giolitti, nei giorni anteriori al suo rientro nella Capitale,
                 furono adottati larghissime misure di sicurezza intorno alla sua abitazione. Ciononostante, la notte
                 del 14 maggio 1915 essa fu presa d’assalto da una folla di dimostranti, al termine di un comizio
                 interventista, tenuto da Gabriele D’Annunzio, al vicino Teatro dell’Opera “Costanzi”. La pronta
                 risposta della forza pubblica  (agenti di P.S., carabinieri e soldati a piedi e a cavallo) riuscì a sba-
                 ragliare gli assalitori, che con una violenta sassaiola e la costruzione di una barricata improvvisata
                 avevano tentato di impedire la cariche della cavalleria. (vedasi in proposito C. De Biase, L’incolu-
                 mità di Giolitti e l’assalto a Montecitorio nel maggio 1915, Roma, Ente Librario Italiano, 1957).
             40  Il tentativo di irruzione nel Palazzo della Camera in P.zza Montecitorio a Roma si verificò alle
                 9,00 del 14 maggio 1915 ad opera di circa un migliaio di studenti universitari, favorevoli all’in-
                 tervento, che, dopo aver tenuto un comizio alla Sapienza, si erano diretti in colonna a Piazza
                 del Pantheon. Si trattò di un’irruzione non preordinata ma eseguita con rapidità, tanto da sor-
                 prendere il picchetto di guardia ivi preposto. I dimostranti, che non oltrepassarono però l’atrio
                 del palazzo e l’adiacente ufficio postale, arrecarono notevoli danni ma furono presto respinti
                 sulla piazza. A seguito di ciò furono adottate drastiche misure di sicurezza per la difesa del luo-
                 go simbolo del potere parlamentare. (Più estesamente in C. De Biase, l’italia dalle neutralità
                 all’intervento nella prima guerra mondiale, Modena, Mursia, 1985, pp. 128-139.
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