Page 272 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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272        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



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             imparzialità del governo” .
                In questo senso trova spiegazione la predisposizione delle eccezionali misure
             di pubblica sicurezza volute il 18 aprile a Forlì dal Ministero dell’Interno e dal
             prefetto per impedire la progettata manifestazione interventista a carattere regio-
             nale, indetta dai repubblicani e già vietata l’11 precedente .
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                Gli eventi che seguirono sveleranno, tuttavia, che detto senso di imparzialità e
             l’autorità dello Stato si ridurranno col tempo a mera preoccupazione per l’o.p. e a
             scrupolo legalitario e per poi soccombere dinnanzi all’animosità antisocialista e al
             cieco idoleggiamento della “Patria immortale” .
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                La netta prevalenza delle corrente neutralista nel Parlamento, quale si rileva
             specialmente dopo l’arrivo di Giolitti a Roma (9 maggio 1915), sorprese i membri
             del governo e provocò in molti rassegnazione e perplessità.
                Seguiranno, poi, le dimissioni di Salandra (13 maggio) che metteranno in di-
             scussione tutti i delicati equilibri politici fino a quel momento raggiunti.
                Di fronte alla crisi di maggio il governo procedette con gli stessi criteri avuti in
             precedenza, finendo per restare in balia degli avvenimenti.
                La circolare che Salandra, preoccupato dei disordini, inviò la sera del 14 mag-
             gio ai prefetti, autorizzandoli a trasmettere la direzione dei servizi di P.S. all’auto-
             rità militare, denota da parte sua la totale incomprensione dei motivi politici alla
             base delle trasformazioni in atto:
                   “ …. Con tale provvedimento, il governo manifesta la sua risoluzione di
                   servirsi con inflessibile fermezza di tutti  mezzi che le leggi consentono per
                   il mantenimento dell’ordine pubblico. Ma confida tuttavia che più e meglio
                   valga il senso di vigile responsabilità del popolo italiano a rimuovere da sé
                   il danno inestimabile che, in un momento come l’attuale, potrebbe deter-
                   minare lo spettacolo della discordia civile e del violento disfrenarsi delle
                   passioni politiche….. il solo sospetto di voler premere sui poteri pubblici ne
                   turba la responsabilità e ne indebolisce l’autorità. Il popolo italiano…saprà
                   imporre un freno di dignità e di civile disciplina alla scomposte violenze, da
                   qualunque parte esse provengano ed a qualunque fine esse servano, sempre,
                   egualmente biasimevoli” .
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             42  L’ideale  di  Salandra  sarebbe  stato  quello  della  “fiducia,  tranquillità,  disciplinata  attesa”  o
                 “Tutta l’Italia deve essere com’è la brigata Savona: calma, disciplinata, fidente e pronta”. (A.
                 Salandra, L’intervento, Ricordi e pensieri, Milano, Mondadori, 1930 p. 45. e p. 69).
             43  B. Vigezzi Da Giolitti a Salandra,  cit., p. 129.
             44  Per la citazione in A. Salandra, L’intervento, Ricordi e pensieri, cit., p. 229.
             45  Ufficio C.T. partenza, voll. 4-17 maggio, n. 15830, 14 maggio ore 21,30; pubblicata anche nei
                 giornali del 15, (il testo della circolare  riportato è tratto da B. Vigezzi, Da Giolitti a Salandra,
                 cit., p. 141).
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