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356 la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
L’Europa dopo il Congresso di Berlino (1878)
Il 13 giugno 1878 si aprirono i lavori di quello che passò alla storia come
Congresso di Berlino, poiché tenutosi nella capitale dell’Impero tedesco . Corti
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arrivò a Berlino l’11 accolto dal conte de Launay, plenipotenziario italiano in
Germania, il 28 giugno nel corso dell’ottava seduta il congresso stabilì che la
Bosnia Erzegovina sarebbe stata affidata all’amministrazione austro-ungarica, per
Corti fu difficile accettare tale decisione. Il ministro degli Esteri italiano a fronte
della maggioranza votante formulò ad Andrassy una formale spiegazione. Il Re-
gno d’Italia scontava a Berlino un certo isolamento, eredità di un recente passato,
che rendeva più complessa un’azione più incisiva. Le agitazioni irredentiste per
Trento e Trieste che ripresero nerbo dopo la conclusione del congresso berlinese
suscitarono nel vicino impero orientale i più gravi sospetti e di conseguenza la dif-
fidenza della Germania ormai sempre più vicina all’Austria. Lo stesso di Robilant
in numerosi dispacci indirizzati al Corti riferì ripetutamente del clima d’ostilità
che si respirava a Vienna. In simili condizioni i rapporti con le grandi potenze eu-
ropee non furono costanti. Dopo l’incontro tra Andrassy e Bismarck del 22/23 set-
tembre 1879, fu firmata un’alleanza ufficiale tra i due Imperi centrali (7 ottobre).
14 M. Stürmer, L’impero inquieto. La Germania dal 1866 al 1918, Bologna, 1993, pp. 31-44.