Page 361 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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ministro degli Esteri, si rese perfettamente conto. Fu proprio grazie a di Robilant,
che con sagace decisione condusse le trattative, che all’accordo originario furono
aggiunti due protocolli che garantivano la posizione dell’Italia per quanto riguar-
dava le sue mire mediterranee e balcaniche.
Quasi contemporaneamente fu stabilita un intesa tra Italia e Inghilterra avente
per obiettivo il mantenimento dello status quo nel Mediterraneo, nell’Adriatico,
nell’Egeo e nel Mar Nero. La fase conclusiva del negoziato anglo-italiano iniziò il
17 gennaio 1887 manifestando Salisbury all’ambasciatore italiano a Londra Luigi
Corti (in un momento di gravi tensioni coloniali tra Londra, Parigi e Pietrobur-
go) la disposizione britannica a una intesa più intima tra i due governi, specie
riguardo agli interessi italiani nel Mediterraneo e in Oriente. Robilant si premurò
d’inviare al Corti un memoriale (26 gennaio) in cui si formulavano quattro punti
d’intesa: essi prevedevano il mantenimento dello status quo nel Mar Nero, nell’E-
geo, nell’Adriatico e sulle coste dell’Africa settentrionale; un’intesa per impedire
che un’altra grande potenza estendesse il suo dominio in tali regioni; l’appoggio
italiano all’azione inglese in Egitto, e inglese all’Italia nel caso in cui la Francia
avesse tentato di espandersi nell’Africa settentrionale, specie verso la Tripolitania
e la Cirenaica; infine l’appoggio reciproco in caso di guerra con la Francia. Tenuto
al corrente del negoziato Bismarck ne favorì lo sviluppo, e mentre rifiutava per
riguardo alla Russia la richiesta italiana che l’intesa fosse allegata al nuovo trat-
tato della Triplice, promuoveva l’accessione austriaca all’Accordo Mediterraneo
(24 marzo 1887) in funzione di controllo dell’espansionismo russo sulle rive del
Mediterraneo e a puntello del ruolo austriaco di “polizia della pace” in Oriente,
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senza impegnare direttamente la Germania . Le intese mediterranee riuscivano
in tal modo a unire la stessa Inghilterra al sistema di equilibrio continentale bi-
smarckiano. Il 1887 rappresentò quindi l’anno di maggior sicurezza raggiunto
dall’Italia dal momento della sua unità, mentre l’avversaria diretta d’oltralpe si
trovava nel più completo e preoccupante isolamento, grazie alla risolutezza mo-
strata dal conte di Robilant furono aggiunti due protocolli che garantivano la po-
sizione dell’Italia per quanto concerneva i suoi interessi mediterranei e balcanici.
L’Italia quindi cercò di accaparrarsi negli anni seguenti lo stabile appoggio delle
flotte alleate, l’Austria-Ungheria però disponeva all’epoca di una flotta piccola
e di poca potenza, mentre l’Impero tedesco non avrebbe potuto mandare il suo
pur consistente naviglio nel Mediterraneo, bisognava proteggere le coste del Mar
Baltico dalle navi russe e impegnare la squadra francese nell’Atlantico. Nel corso
delle complesse trattative per il rinnovo dell’alleanza il conte di Robilant propose
di inserire nel trattato una clausola che prevedesse l’intervento dell’Italia a fianco
dell’Austria in caso di un’azione offensiva russa, pattuendo altresì, qualora si fos-
se verificato un simile accadimento che ulteriori compensi territoriali dovessero
18 Vedi A.J.P. Taylor, Bismarck. L’uomo e lo statista, Roma-Bari, 2004.