Page 364 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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364        la neutralità 1914 - 1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana



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             tura dell’Esercito italiano . All’indomani della costituzione del nuovo Governo
             il ministro della Guerra Cesare Ricotti Magnani affermò che, dato il bilancio di
             225milioni, escluse le pensioni e le spese d’Africa, non prometteva di conservare
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             l’esercito in 12 corpi d’armata .
                Il nuovo ministro si orientò verso la riduzione di un ingente numero di unità
             elementari portando i battaglioni da quattro a tre compagnie. Nuovi eventi però
             mutarono i rapporti tra l’Italia e gli Imperi centrali, causa principale fu la visi-
             ta della flotta italiana a Tolone nell’aprile 1901 durante la quale il duca di Ge-
             nova consegnò al Presidente della Repubblica francese, Émile Loubet, il collare
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             dell’Annunziata .
                L’intervento del ministro degli Esteri alla Camera, sul disinteresse della Fran-
             cia per Tripoli, e il discorso dell’ambasciatore francese Camille Barrére alla Co-
             lonia francese il giorno di Capodanno del 1902 testimoniarono il riavvicinamento
             tra le due potenze d’oltralpe che si realizzò tramite due accordi: l’uno del 1900
             abbastanza generico in cui si stabiliva l’appartenenza della Tripolitania alla sfera
             d’influenza italiana e del Marocco a quella francese, l’altro molto più capzioso,
             del 1902, in cui si concordava che l’azione di una delle due potenze nella propria
             sfera d’influenza era libera, si stabilì inoltre il confine tra Tunisia e Tripolitania.
             L’accordo chiarificò il reciproco obbligo di neutralità in caso di un attacco da parte
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             di una terza potenza .
                Le note erano congegnate in modo da potersi accordare con il testo della Tripli-
             ce che fu rinnovata, senza particolari modifiche, in quello stesso 1902. L’esercito
             italiano, su cui gravava come un macigno la disfatta africana del 1896, era lontano
             dalle migliori condizioni morali e materiali, secondo von Schlieffen quindi l’uni-
             ca vera forza della Triplice era la Germania, gli alleati venivano giudicati deboli


             22  La battaglia di Adua o Abba Garima, momento decisivo della guerra di Abissinia, si combatté il
                 1º marzo 1896 nei dintorni della città etiope di Adua tra le forze italiane comandate dal tenente
                 generale Oreste Baratieri e l’esercito abissino del negus Menelik II. Gli italiani subirono una
                 dura sconfitta, che fermò per molti anni le sortite coloniali sul corno d’Africa. Vedi D. Quirico,
                 Adua - la battaglia che cambiò la storia d’Italia, Milano, 2004 e O. Baratieri, Memorie D’Afri-
                 ca, 1892-1896 (1898), Whitefish (Montana), 2005.
             23  F. Botti, La logistica dell’Esercito italiano (1831-1981), vol. II (1861-1918), Roma, USSME,
                 1991-1995, pp. 111-119.
             24  L’Ordine Supremo della Santissima Annunziata è la più importante onorificenza di Casa Savoia.
                 Precedentemente era stata la massima onorificenza del Regno di Sardegna prima, e del Regno
                 d’Italia poi. Il collare, simbolicamente, ha il doppio significato di vincolo di fedeltà e di domi-
                 nio. In questo simbolo è palese come Amedeo VI di Savoia volesse tenere uniti i suoi cavalieri
                 tramite un patto di fratellanza e all’esclusivo suo servizio. Vedi D. Muratore, La fondazione
                 dell’Ordine del Collare della SS. Annunziata, Torino, 1909.
             25  Archivio Storico della Camera dei Deputati (ASCD), Fondo “Disegni e proposte di legge e
                 incarti delle commissioni (1848-1943)”, Busta 1033, fasc. 582, Documenti diplomatici. Accordi
                 italo-francesi (1900-1902), pp. 1-15.
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