Page 410 - Atti 2014 - La neutralità 1914-1915. la situazione diplomatica socio-politica economica e militare italiana
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             “genuine”, in modo che potessero incontrare l’approvazione dei governi ed essere
             di conseguenza realmente ratificate. Root definì il fine ultimo della Conferenza di
             pace che non consisteva nel raggiungimento di tutti i suoi obbiettivi, ma nella loro
             risoluzione a piccoli passi.
                   ogni successiva conferenza farà delle posizioni raggiunte dalla pre-
                   cedente conferenza il suo punto di partenza, e porterà alla conside-
                   razione  di ulteriori  avanzamenti  verso la concordia  internazionale
                   opinioni influenzate dall’accettazione e dall’applicazione di accordi
                   precedenti. Ogni conferenza farà inevitabilmente ulteriori progressi
                   e, attraverso tappe successive, potranno essere raggiunti dei risultati
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                   che prima apparivano impossibili .
                Il vero scopo della conferenza, ed uno dei compiti assegnati alla delegazione
             americana, doveva proprio essere quello di rendere questi incontri periodici ed in-
             dipendenti dalla volontà di una o più nazioni. In questo modo il cammino positivo
             dell’umanità non si sarebbe mai fermato.
                Accanto a queste considerazioni si dava istruzione ai rappresentanti statuni-
             tensi di attenersi al principio di non interferenza e coinvolgimento dell’America
             rispetto alle politiche dei paesi europei. Gli Stati Uniti erano consapevoli di vivere
             in relativa sicurezza in virtù del loro isolamento e del fatto di non essere mai stati
             trascinati nelle questioni nate fra gli stati europei costretti, da secoli, a una stretta
             vicinanza e convivenza. Si doveva, tuttavia, tener presente che gli Stati Uniti,
             proprio per la loro distanza potevano, meglio di altri, osservare e consigliare l’Eu-
             ropa, come arbitri imparziali nelle contese del vecchio continente.
                Un altro compito affidato alla delegazione americana era quello di introdur-
             re nelle discussioni della Conferenza la proposta della creazione di un tribunale
             internazionale per la risoluzione pacifica delle controversie fra gli stati. Ciò che
             Root osservava era che il sistema dell’arbitraggio, così come era stato definito dal-
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             la prima Conferenza dell’Aia,  era inefficace perché gli stati temevano la scarsa
             imparzialità dei giudici chiamati a dirimere le contese.
                   È sempre stata una pratica comune degli arbitri quella di agire, non
                   come giudici che decidono riguardo a questioni di fatto e di diritto
                   […] ma come negoziatori che danno soluzione della vertenza a loro
                   sottoposta in accordo con le tradizioni e gli usi e soggetti a tutte le
                   considerazioni e le influenze che riguardano gli agenti diplomatici.
                   [...] Se potesse esistere un tribunale che potesse passar sopra ai pro-
                   blemi fra le nazioni con lo stesso giudizio imparziale e impersonale

             29  frUs, 1907,  p. 1130.
             30  francis a. boylE, Foundations of Wolrd Order, the legalist approach to international relations,
                 1898-1922,Duke University Press, 1999, p. 39.
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